Non è in programma un nuovo interrogatorio, almeno per il momento, per Giosuè Ruotolo il giovane militare indagato nell'ambito dell'inchiesta per il duplice assassinio davanti al palasport di Pordenone di Trifone Ragone, 29 anni, pugliese, e della trentenne Teresa Costanza, siciliana di Favara (in provincia di Agrigento). E' quanto sarebbe emerso oggi (venerdì 8 gennaio) a margine dell'incontro tra il sottoufficiale dell'Esercito, originario di Somma Vesuviana in provincia di Napoli, e i sostituti procuratori di Pordenone che coordinano le indagini sul duplice omicidio tra i fatti di cronaca nera che hanno sconvolto l'Italia.

Duplice delitto a Pordenone, l'indagato per il momento non sarà interrogato

Oggi, all'uscita del palazzo di giustizia di Pordenone dopo l'incontro con i magistrati, il difensore dell'indagato, l'avvocato Roberto Rigoni Stern, ha spiegato ai cronisti che da parte degli inquirenti non sarebbe stata espressa l'intenzione di ascoltare di nuovo Giosuè Ruotolo, che ha trascinato nel registro degli indagati anche la sua ragazza, Rosaria Patrone. Il legale ha comunque specificato "che c'è la nostra piena disponibilità" per un nuovo interrogatorio. L'avvocato Rigoni Stern ha presentato oggi la richiesta di dissequestro, anche solo parzialmente, dei dispositivi telefonici e informatici (smartphone e pc) sequestrato a Ruotolo.

Possibile nei confronti di Giosuè Ruotolo l'applicazione di una misura cautelare

Gli inquirenti hanno avuto già il tempo di tre mesi per esaminarli, mentre ancora i consulenti di parte della difesa - nell'ambito delle indagini difensive - non hanno potuto svolgere le analisi sul materiale informatico sequestrato. Diversamente alle notizie circolate in questi giorni, dall'incontro tra accusa e difesa sarebbe venuto fuori che l'indagine avrebbe ancora bisogno di un po' di tempo.

Poi la procura procederà con la richiesta di archiviazione o di rinvio a giudizio dell'indagato nei confronti del quale potrebbe essere richiesta anche l'applicazione di misura cautelare come la detenzione in carcere, la detenzione domiciliare, l'obbligo di dimora, il divieto di soggiorno o di espatrio. Tutto dipendere dalla consistenza e dalla sussistenza degli indizi a carico dell'indagato e dei rischi di fuga, di inquinamento delle prove o reiterazione del reato.