Con la morte di Umberto Eco l'Italia perde uno dei più grandi uomini di cultura contemporanei. A dare l'annuncio è stata la stessa famiglia dello scrittore comunicando la sua scomparsa avvenuta alle 22:30 di venerdì 19 febbraio presso la sua dimora romana. Umberto Eco ha vissuto per anni a Roma, ma era originario di Alessandria, dove nacque nel 1932. Durante i suoi 84 anni di vita ha ricevuto ben 40 lauree honoris causada università europee e americane ed è stato più volte nominato nella lista dei candidati al Premio Nobel per la letteratura. Umberto Eco non è stato solo uno scrittore, ma anche un semiologo, saggista, filosofo e professore universitario.

Un uomo impegnato nel sociale e nella politica, ma più di tutto l'amore per la scrittura e la comunicazione, che lo ha sempre contraddistinto, lo ha accompagnato fino agli ultimi mesi con la fondazione della nuova casa editrice "La Nave di Teseo", a seguito della fondazione di Mondadori-Rcs.

L'autore de "Il nome della rosa"

Probabilmente la sua opera più famosa è stato il romanzo ambientato in epoca medievale "Il nome della rosa". Un giallo pubblicato nel 1980: vincitore del Premio Strega nell'anno successivo e fonte d'ispirazione per il film omonimo del registra francese Jean-Juacques Annaud con Sean Connery e Christian Slater. In pochi anni è diventando un bestseller a livello internazionale con milioni di copie vendute e traduzioni in diverse lingue.

Altro romanzo altrettanto famoso è stato "Il pendolo di Foucault": complotti, magia ed esoterismo ambientatinel mondo contemporaneo. Ultimo in ordine temporale "Anno Zero" pubblicato dalla Bompiani lo scorso anno.

Proprio Umberto Eco era un lettore inappagabile e ha dichiarato uno dei più belli inni alla lettura: "Chi non legge, a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria.

Chi legge avrà vissuto 5000 anni: c’era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l’infinito... perché la lettura è un’immortalità all’indietro". Lui sicuramente ne ha vissuto più di una.