"L'obiettivo è la verità, chiunque sia il colpevole": lo ha detto oggi l'avvocato Daniele Scrofani che assiste Davide Stival, il papà del piccolo Loris, ucciso il 29 novembre del 2014 a Santa Croce Camerina, in provincia di Ragusa, dopo la nuova versione - confermata ieri davanti al pubblico ministero Marco Rota -, della moglie Veronica Panarello. Secondo la donna, finora unica imputata nel processo che si celebra davanti al gup di Ragusa Andrea Reale con il rito abbreviato condizionato alla perizia psichiatrica, ad uccidere il bimbo sarebbe stato il nonno paterno, Andrea Stival.

Davide Stival non crede alla nuova versione della moglie Veronica Panarello

La giovane mamma ha raccontato ai magistrati - confermando di fatto la versione raccontata agli psicologici e aggiungendo ulteriori elementi di carattere privato - di aver avuto una relazione extra coniugale col suocero, relazione che a un certo punto sarebbe stata scoperta dal piccolo Loris che avrebbe "minacciato" di raccontare tutto al papà. Da qui la decisione di ucciderlo e di occultarne il cadavere. La donna che tira in ballo il suocero dice che lei avrebbe avuto solo un ruolo nell'occultamento del cadavere, ma che a strangolare il bimbo - con una cavetto usb e non con delle fascetta di plastica da elettricista - sia stato solo il nonno che è stato adesso iscritto nel registro degli indagati per omicidio volontario e occultamento di cadavere.

Mentre l'uomo respinge le accuse e annuncia querela per calunnia nei confronti della nuora, il figlio, Davide Stival, oggi, come tutti i giorni, è andato a lavorare anche se comprensibilmente il suo stato d'animo non è certamente dei migliori.

L'avvocato di Andrea Stival: è amareggiato per le gravi accuse della nuora

L'avvocato Daniele Scrofani ha fatto sapere che il suo assistito non ritiene "credibile la nuova versione ma - ha detto il legale - nel caso avesse fornito elementi certi nessuno sconto a nessuno".

Intanto, "Andrea Stival - ha detto l'avvocato Francesco Biazzo che difende l'uomo iscritto nel registro degli indagati - è amareggiato per le accuse. Conferma la sua assoluta estraneità - ha aggiunto il legale del nonno paterno della piccola vittima - e ribadisce con forza la sua partecipazione al processo contro Veronica Panarello in nome - ha sottolineato - della giustizia per il piccolo Loris".