Non cercano né la rabbia né la vendetta i genitori di Giulio, rientrati in Italia come non sarebbero mai voluti rientrare, col proprio figlio in una bara."Quello che è stato nostro figlio, quello che ha rappresentato, quello che ci ha insegnato con le sue azioni, le sue scelte, i suoi studi, il suo impegno, saranno il faro che illuminerà il nostro futuro". Genitori di ragazzi coraggiosi che lasciano il proprio paese per andare a cercare fortuna all'estero.

Niente rabbia soprattutto per onorare la memoria del figlio Giulio, considerato un modello di comportamento e d'ispirazione.

Credeva nella condivisione e nella libertà, Giulio Regeni, e credeva anche nella libertà d'espressione e di stampa, motivo che l'aveva portato a proporre i suoi pezzi, basati sui suoi studi sociali ed economici, a quotidiani come il Manifesto.Alcuni pezzi erano già stati pubblicati sotto pseudonimo, proprio per il timore avanzato da Giulio Regeni per la propria incolumità e quella dei suoi amici e contatti egiziani.