Giulio stava rientrando a casa, hanno testimoniato alcuni amici, ma aveva anche intenzione di fermarsi nei pressi di Giza per prendere parte a una manifestazione prevista in relazione alla rivolta del 2011. Lì, affermano gli amici egiziani, sarebbe stata fatta una retata in cui potrebbe essere stato coinvolto anche Giulio. Un racconto coerente con la notizia, girata sui media locali, dell'arresto di uno straniero di cui non c'è più traccia nelle carceri del Cairo.

Gli amici egiziani di Giulio Regeni adesso sono seriamente preoccupati: sono venuti a sapere che i loro post, le loro dichiarazioni su Facebook erano già finite nel monitoraggio dei servizi segreti.

Le perquisizioni che hanno interessato l'Egitto a fine gennaio sono state ben 6 mila, seguite da un migliaio di arresti. Sedici, invece, i corpi martoriati ritrovati ai lati delle strade nel 2015. Corpi come quello di Giulio Regeni: torturato a morte."Giulio era uno di noi", hanno commentato i ragazzi di The Januarians, gruppo che aveva scelto di ricordare la rivoluzione del gennaio 2011.