Con l'approvazione definitiva del reato di omicidio stradale, sono stati inseriti nel nostro ordinamento nuove pene per sanzionare le nuove fattispecie di reati.La norma, approvata lo scorso marzo, potrebbe rappresentare un buon deterrente per gli automobilisti.Una scelta, resasi necessaria visto l'elevato numero di sinistri stradali che ogni giorno si verifica sulle nostre strade.

In effetti, stando ai dati Istat (Istituto Nazionale di Statistica) il numero di incidenti negli ultimi anni è in costante diminuzione, ma ciò nonostante il nostro Paese si classifica tra gli ultimi dell'Unione Europea.

Le pene per i nuovi reati

Andiamo ora ad analizzare cosa si prevede per le nuove fattispecie di reato, ovviamente la pena varia in base alla gravità del comportamento.

Possiamo racchiudere i reati in tre grandi categorie:

  • lesioni gravi: gli anni di reclusione vanno da 3 mesi a 1 anno per violazioni del codice della strada, da 1 anno e 6 mesi a 3 anni quando il tasso alcolico del conducente è tra 0,8 e 1,5 G/L o per eccesso di velocità, semaforo rosso non rispettato, circolazione contromano, inversione di marcia in prossimità di incroci o curve o per sorpasso con linea continua, da 3 a 5 anni quando il tasso alcolico è superiore a 1,5 grammi per litro o per l'uso di stupefacenti;

  • lesioni gravissime: per gli stessi reati sopracitati gli anni di reclusione vanno rispettivamente da 1 a 3 anni, da 2 a 4 anni e da 4 a 7 anni;

  • omicidio stradale: in quest'ultimo caso, sempre in riferimento alle situazioni citate in precedenza, le pene vanno rispettivamente da 2 a 7 anni, da 5 a 10 anni e da 8 a 12 anni.

L'applicazione del nuovo reato

Come detto, la nuova legge sull'omicidio stradale è stata approvata lo scorso mese di marzo e le cronache riportano le ripercussioni che la nuova normativa sta avendo.Secondo quanto riferisce l'Ansa, lo scorso 26 aprile un uomo, dopo non essersi fermato ad uno posto di blocco dei Carabinieri, ha causato un incidente sulla statale 658 Potenza-Melfi nel quale una donna di 53 anni è deceduta e altre nove persone sono rimaste ferite.

L'uomo, che è stato trovato positivo all'alcol test, dovrà ora rispondere dell'accusa di omicidio stradale e lesioni personali stradali.

Il Secolo XIX riferisce, invece, il caso di un conducente dei bus della linea Atp che, domenica scorsa a Genova alla guida del suo furgone privato, ha tamponato un motociclista causandogli ferite e fratture per 60 giorni di prognosi. Ora, non potendo guidare un veicolo per un certo periodo di tempo in virtù della nuova normativa, l'uomo rischia di perdere il proprio posto di lavoro.