Neppure il tempo di chiudere il referendum che già si parla di marea nera, ironia della sorte. Siamo onesti, qua le trivelle non hanno colpe, la responsabilità è solo della Iplom, raffineria con sede a Busalla che dagli anni Ottanta, tra sversamenti e incendi, devasta l'Ambiente circostante. Domenica sera si rompe una tubatura, la mare nera arriva fino al rio Fegino. L'intervento è immediato, ma non basta per contenere lo sversamento di petrolio che in poco tempo sporca le acque del torrente Polcevera e di qui arriva fino al mare. Insomma, un disastro ambientale, l'ennesimo.

Sversamento di petrolio in mare: caos a Genova

Fino a lunedì pomeriggio la situazione è stata davvero complicata, un odore insopportabile ha invaso le zone limitrofe al Polcevera. Il torrente pareva un fiume nero, una spettacolo impressionante. I tecnici dell'Arpal si sono mobilitati per quantificare i danni e la quantità di greggio finita nei due torrenti e nel mare, al momento non ci sono pervenuti ancora i primi riscontri, ma si parla di una copiosa quantità di petrolio. Il Presidente della regione Liguria Giovanni Toti e il Sindaco Marco Doria hanno parlato di un danno inquantificabile.

Raffineria Iplom: un vero e proprio cancro ambientale

La Iplom parla di una rottura di una tubazione interrata, sembra che l'incidente sia avvenuto al momento del trasferimento del greggio.

Il piano di emergenza, che prevede l'utilizzo di mezzi di autospurgo e di una briglia sifonata per assorbire il liquido, evidentemente non ha funzionato. Non è servito a nulla.

Purtroppo questo incidente non è il primo e non sarà l'ultimo, la Iplom affligge Busalla da quasi quarant'anni. Lo Scrivia è diventato una vera e propria discarica a cielo aperto, innumerevoli gli sversamenti, inoltre si sono già verificati due incendi all'impianto: uno nel 2005 e l'altro nel 2008. La Iplom però è sempre lì, qualche giorno di chiusura, le solite frasi di circostanza e poi ricomincerà l'attività di questa dannata raffineria. Fino al prossimo incidente.