“Contro il crollo demografico, la Sardegna riparta dai migranti”. Parola di Luigi Arru, assessore regionale alla Sanità, che proprio ieri analizzando i dati pubblicati qualche giorno fa dall’Osservatorio nazionale della salute, ha lanciato l’allarme per l’Isola. I numeri che si registrano in Sardegna sono infatti devastanti: da quasi 4 figli per famiglia nel 1952 siamo passati a 1,1 nel 2015. Negli ultimi sessant’anni, insomma, l’Isola ha subito un vero e proprio tracollo di nascite: il peggior risultato in tutta la Penisola. In parole povere i decessi superano notevolmente le nascite, la popolazione invecchia, diminuisce e di conseguenza l’incremento demografico cola a picco soprattutto nelle zone interne della Sardegna.

Tanti giovani migranti in cerca di una nuova occasione

Negli ultimi tempi gli sbarchi nell’Isola sono aumentati e secondo l’assessore Arru “bisogna appunto guardarsi intorno”, ha spiegato all’agenzia Ansa. “La maggior parte de migranti – sottolinea – sono giovanissimi in cerca di riscatto e nella nostra Isola potrebbero decidere di mettere radici e famiglia. Per questo motivo è necessario creare occasioni di lavoro. In questa maniera si potrà dare più linfa ad un tessuto sociale sempre più povero”. Basta pensare che nell’Isola l’unico dato cresciuto è quello dell’età delle madri sarde: da 30,5 anni nel 1995 a 32,4 anni nel 2015. “In questi giorni – assicura Arru – sono incorso degli incontri con l’assessorato al Lavoro per cercare di trasformare tutte queste nuove presenze nella nostra Isola in una grande opportunità per tutti”.

Considerando soprattutto il fatto che i numeri di migranti diretti in Italia, almeno secondo Frontex, hanno superato anche quelli della Grecia.

La replica dell’ex governatore Cappellacci

“Sono parole inaccettabili quelle pronunciate dall’assessore Arru”, commenta all’Ansa Ugo Cappellacci, ex governatore della regione Sardegna.

“Una cosa è l’accoglienza umanitaria – sottolinea il coordinatore di Forza Italia – altro è arrivare addirittura a predicare la logica della sostituzione di un popolo con un altro. Ma stiamo scherzando, se i sardi fanno meno figli – continua il politico – non si può pensare di abbandonarli al loro destino perché tanto arrivano i migranti.

Si dia, invece, maggior sostegno a tutti i sardi che oggi hanno difficoltà reali ad andare avanti. Si aiuti a mettere su casa, famiglia e figli. Assicurando anche un lavoro dignitoso ai giovani”. Tra l'altro, con l'arrivo dell'estate, si prevede un incremento degli sbarchi soprattutto dalla Libia.