Da quando è caduto il regime di Muammar Gheddafi e la Libia è sprofondata nel caos, con il potere conteso tra un Governo incapace di controllare il territorio e bande di islamisti, il Paese è diventato il quartier generaledelle organizzazioni criminaliche organizzano i "viaggi della speranza" per i migranti. Le forze dell'ordine, grazie alle testimonianze dei sopravvissuti ad una recente traversata, indagano su tale Osama, colui che avrebbe organizzato la massiccia ondata di sbarchi degli ultimi giorni.

Il racconto dei testimoni

Nei racconti dei sopravvissuti c'è un nome ricorrente.

Un certo Osama, di cui si conoscono pochi elementi, a parte che è uncittadino libico e che ha una trentina d'anni, e sarebbe il presunto "boss" della tratta di esseri umani, colui che decide tutto insomma. I testimoni hanno ascoltato gli scafisti parlare di lui, sulla spiaggia di Sabratha, prima di prendere il largo:"Osama vuole che facciamo così, Osama ha ordinato questo, Osama non ammette errori". Questo tizio sarebbe colui che dirige tutta la filiera dei viaggi della speranza, dai centri di detenzione ai gommoni. E il nome è già tutto un programma.

Il prezzo della traversata è sceso a 400 euro

Secondo quanto sostenuto da un migrante proveniente dal Niger, negli ultimi tempi il prezzo di un posto su un barcone diretto verso l'Europa è sceso a 400€, la metà di quanto veniva richiesto fino a qualche mese fa.

Un prezzo più accessibile, quindi, che potrebbe in parte giustificare l'aumento del numero dei migranti sbarcati nelle ultime settimane.

La testimonianza choc di un profugo

Una volta giunti in Libia, i migranti devono attendere il momento di salpare verso l'Italia. E talvolta l'attesa si protrae per lunghi mesi."Prima di imbarcarmi verso l'Italia sono stato rinchiuso per sei mesi nei sotterranei di un palazzo disabitato di Sabratha.

Èuna base dei trafficanti" ha rivelato un profugo. Che racconta di aver assistito ad un inferno, dove chi provava a fuggire veniva "freddato". "Ho assistito a numerose esecuzioni sommarie. I guardiani, tutti di nazionalità libica, ci davano da mangiare un tozzo di pane, una volta al giorno. Un calvario". Stipate in quei sotterranei ci sarebbero ancora 1.500 personeche aspettano il loro turno per partire.

L'esistenza di questo luogo è stata confermata da più testimonianze.

La rete dei trafficanti

Il leader dell'organizzazione, Osama, un uomo privo di scrupoli, avrebbe a disposizione una fitta rete di contatti, nei Paesi di provenienza dei migranti: Niger, Benin, Egitto e forse anche altri. Nei racconti dei migranti spuntano anche altri nomi e i magistrati cercano di ricomporre un puzzle complicatissimo.

Il trafficante etiope forse si è rifugiato a Dubai

Dopo essere riusciti ad intercettare le sue telefonate, le forze dell'ordine hanno perso le tracce di un altro pezzo grosso della tratta, l'etiopeErmias Ghermay, ritenuto l'organizzatore del viaggio che nell'ottobre del 2013 costò la vita a 366 migranti a largo di Lampedusa. L'uomo potrebbe essersi rifugiato a Dubai, dove avrebbe messo al sicuro le ricchezze accumulate con il traffico di uomini.