Si chiama "Mappa dell'intolleranza" e fa parte di un progetto più ampio ideato da Vox-Osservatorio Italiano sui diritti. Il report, redatto in collaborazione con le Università di Milano, Bari e La Sapienza di Roma, utilizza Twitter come strumento di misura ed analizza tutti i commenti negativi nei confronti di diverse categorie di persone: dagli omosessuali ai diversamente abili, dai fedeli non cristiani agli stranieri, alle donne. Gli insulti contro l'Islam e contro gli omosessuali sembrerebbero fortemente legati a fatti di cronaca e di politica ma l'elemento più vergognoso riguarda in generale il sesso femminile.

Sono le donne, ancora oggi nel XXI secolo in Italia, ad essere più bersagliate con epiteti più o meno volgari.

Roma è la città più intollerante

Oltre il 63 per cento dei tweet negativi è dunque rivolto alle donne e terminologie come "puttana", "troia" e "cagna" sono in bella mostra (si fa per dire) sul noto social network. In cifre: su 1.007.540 tweet sulle donne sono oltre 71 mila quelli negativi. Al secondo posto in questa speciale classifica c'è l'islamofobia con 1.014.693 tweet di cui oltre 22.440 negativi ed oltre 7.400 fortemente discriminatori. I messaggi di tipo razzista generalizzato sono oltre 38.000 su 105.727 tweet tracciati mentre quelli di stampo chiaramente omofobo sono oltre 12 mila su un campione di quasi 68 mila tweet.

Sono in numero minore ma non mancano insulti agli ebrei ed ai disabili, in quest'ultimo caso oltre 25.500 su 337.867. Roma è la città più intollerante con 10.480 commenti negativi su un totale di 20.755 raccolti, seguita da Milano (8.996 mila su 15.636) e Napoli (7.437). Tra le Regioni guida invece la Lombardia (16.303) davanti ad Umbria (12.664) e Lazio (12.164).