Dopo la strage LGBT avvenuta nella città di Orlando (Florida), dove sono state trucidate barbaramente a colpi di mitragliatore d'assalto 49 persone e ferite altre 53 per mano del 29enne di origini afgane 'Omar Mateen', sono state fatte tante considerazioni nel tentativo di dare una motivazione alla carneficina compiuta. Ricordiamo in un breve riassunto la violenta notte di terrore avvenuta nel locale della comunità LGBT a Orlando: alle due del mattino, Omar Mateen (guardia giurata legalmente in possesso di armi da fuoco), è entrato nel Nightclub 'Pulse' sparando all'impazzata verso i presenti senza apparente motivazione; dopo ore di assedio da parte delle forze militari del paese è stato ucciso nel conflitto a fuoco che ne è seguito e da questo momento le ipotesi e i perché si sono avvicendati, portando le indagini FBI al seguente resoconto.

Indagini FBI il giorno 13/06

Le ipotesi iniziali che si sono date per comprendere la causa di questa strage, sono state quelle avvalorate dal padre di Omar, (Seddique Mir Mateen), che affermava di conoscere la riluttanza del figlio verso le persone omosessuali, a causa di un bacio visto qualche anno prima. Da questo resoconto le indagini si sono divise a 'forbice' portando gli inquirenti a valutare fortemente le due teorie: intolleranza verso le comunità LGBT o uno dei tanti terrorista estremisti della jihad? A rafforzare l'ipotesi di un gesto terroristico è stato il collegamento fatto dall'FBI dopo l'arresto di un ragazzo, fermato sulla sua auto contenente a bordo un'arsenale d'assalto con tanto di esplosivi, bombe, pistole e mitragliatori, e alla richiesta di motivare il suo viaggio e quel trasporto, confessò la destinazione al Gay Pride di Los Angeles.

Nuove indagini e rivelazioni al 14/06

Le dichiarazioni riportate dai testimoni che frequentavano il Pulse sono tante e mentre la bandiera americana sventola a mezz'asta nel palazzo di giustizia commemorando i 49 morti della strage, viene comunicato dai media che Omar Mateen era da circa tre anni un assiduo frequentatore dei locali gay e che nel suo smartphone è stata rivelata dagli inquirenti l'installazione di più app per incontri omosessuali.

Altre rivelazioni sono rese da alcuni ragazzi che frequentavano il 'Pulse' e che hanno conosciuto Omar Mateen nel locale avendolo notato come un ragazzo tranquillo. Tutto questo mette ancora più nell'ombra il folle gesto e le considerazioni che ne seguono evidenziano una persona confusa e contrastata, che probabilmente non accettava il suo essere omosessuale in quanto represso per un fattore culturale o per la sua affiliazione all'Isis, come disse il padre nei primi interrogatori, o ad altri gruppi estremisti come quello di Al Qaeda o Hezbollah.

Ultimi aggiornamenti

Alla fine si scopre che Omar Mateen era un killer radicalizzato che aveva giurato fedeltà all'Isis mentre l'FBI indaga su tre persone che ha contattato poco prima della strage. In esame anche i contatti con la mecca dell'imam Marcus Robertson che lo portarono a essere inserito nella lista delle persone pericolose. Anche la moglie sembra sostenere che il marito era gay e attualmente è indagata perché si pensa sapesse della strage che stava preparando.Tutto questo fa pensare alla mancata accettazione della nuova generazione di musulmani verso la libertà di espressione, di pensiero e di credo, portandoli alla convinzione che il loro dio Allah, abbia necessità di spingerli a 'pulire' il mondo dalle diversità sociali e culturali seminando il terrore.