Quale reato rischia un uomo che consapevole dell’illecita provenienza di una macchina o di un motociclo, la acquista da una persona sconosciuta cambiando la targa? A rispondere a tale domanda è stata la Corte di Cassazione con la sentenza n 28759/16 che ha sostenuto che chi pone tale condotta commette reato di riciclaggio. A detta degli Ermellini integra elemento oggettivo del reato la condotta di chi pone una serie di operazioni tese ad ostacolare l’identificazione della provenienza delittuosa del bene. La manomissione volta ad alterare l’identità infatti rende meno agevole il riconoscimento dell’auto.

È però sempre necessaria la certezza o consapevolezza della provenienza delittuosa del bene ricevuto (dolo specifico o elemento soggettivo del reato).

Quali soni i presupposti del reato di riciclaggio?

La vicenda giudiziaria da cui trae origine la sentenza ha riguardato un uomo che era entrato in possesso di un'auto rubata, sostenendo che questa fosse stata oggetto materiale del riciclaggio da parte di ignoti e quindi il reato doveva essere attribuito non a lui ma a terzi. La Cassazione ha quindi respinto il suo ricorso contro la sentenza di condanna emessa in I° e II° grado. Gli Ermellini hanno ricordato che la condotta posta in essere dall'imputato era consistita in un'operazione tesa a nascondere la provenienza delittuosa della cosa, nel caso di specie, dell’auto.

Oltre all’alterazione sono previste anche diverse tecniche volte raggiungere tale obiettivo. I giudici di legittimità hanno ricordato infatti che questa non è l’unica strada per rendere difficilmente tracciabile la provenienza del bene illecito: anche se si smontano i pezzi dell’auto o se si realizzano molti trasferimenti sarà configurabile il reato di cui all’articolo 648 cod.

penale.

Quali condanne rischia chi riga un auto?

E sempre in tema di illeciti penali chi sfregia o riga un'auto parcheggiata anche a margine della strada, può rischiare di essere denunciato e sottoposto a procedimento penale per il reato di danneggiamento aggravato. È quanto più volte affermato dalla Cassazione anche con sentenze recenti ed è quanto chiarito dal sottosegretario alla Giustizia pochi giorni fa.

Il reato di danneggiamento sull’auto lasciata magari in sosta risulta, inoltre non ‘semplice’ ma ‘aggravato’ appunto dall’esposizione alla pubblica fede. Ne consegue che il reato è perseguibile d’ufficio. Viceversa c’è danneggiamento semplice quando l’area in cui viene parcheggiata l’auto è predisposta per evitare atti vandalici attraverso la presenza di personale di sorveglianza o delle videocamere. La zona in tali casi è soggetta a sistemi di videocontrollo, è vi è del personale che ponga in essere un controllo sulla stessa zona. Per altre info di diritto potete premere il tasto segui accanto al nome.