Bachisio Angius, il 27enne di Sassari, finito nel carcere di Badu e’ Carros, con l’accusa di aver pestato a sangue Luca Isoni, l’amico disabile trovato a terra nel parcheggio di una discoteca di San Teodoro, è stato sentito per quasi due ore dal giudice per le indagini preliminari, Mauro Pusceddu. Il giovane avrebbe raccontato la sua versione dei fatti, accaduti nella notte tra l’otto e il nove di luglio, che poi sono sfociati nel violento pestaggio. L’accusa per il giovane sassarese è di lesioni gravi, acuitadal fatto che abbia aggredito una persona che non aveva la possibilità di difendersi.

I suoi avvocati, Bastianino Ventura ed Enrico Cossu, hanno preferito far rispondere il loro assistito alle domande del gip che ha raggiunto Angius nel carcere nuorese.

In questa occasione i legali - riporta l’agenzia Ansa – avrebbero consegnato agli inquirenti il famoso video che dimostrerebbe un’altra versione dei fatti accaduti quella notte. Non solo, gli avvocati hanno anche chiesto che vengano fatti degli accertamenti medici. Dato che, secondo la difesa, Luca Isoni si sarebbe fratturato la gamba in un’occasione precedente, e non nel litigio con Bachisio Angius. Particolare che potrebbe modificare le accuse nei suoi confronti. Inoltre i legali chiedono anche il controllo di due diversi telefoni cellulari di Angius, nei quali ci sarebbero diversi messaggi scambiati tra i due “amici” in periodi precedenti al fatto contestato.

Il giovane sassarese, comunque, è già sotto processo per un episodio simile accaduto nel 2011.

La ricostruzione della serata

Secondo quanto si apprende dal racconto effettuato dal giovane sassarese ieri di fronte al gip, Bachisio Angius ha dichiarato di essere andato a prendere il suo amico Luca Isoni a casa (i due si erano conosciuti tempo addietro in discoteca) e di essere andati insieme ad altri amici in una discoteca di San Teodoro, per appunto festeggiare il suo compleanno.

Nel locale – racconta il giovane – sarebbero iniziati i primi problemi. Isoni, infatti, avrebbe dato fastidio ad alcune ragazze che ballavano in pista e, proprio per questo motivo, il gruppo sarebbe andato via per non essere cacciato. A quel punto Isoni, per farsi perdonare e accreditando conoscenze, avrebbe proposto alla comitiva di raggiungere un’altra discoteca dove conosceva gli addetti alla sicurezza.

E così è stato ma, una volta arrivati nel locale – sempre secondo la ricostruzione - Isoni non sarebbe stato fatto entrare mentre il resto del gruppo si. Ed è proprio in questa occasione che il giovane disabile avrebbe iniziato a mandare continui messaggi ad Angius, conditi anche con pesanti telefonate. Una volta usciti dalla discoteca - secondo il racconto fatto di fronte al gip - i giovani sarebbero stati aggrediti da Isoni che si lamentava del fatto che non era stato fatto entrare ed era rimasto fuori da solo. A quel punto sarebbe nata la prima colluttazione con una persona ancora da identificare (in questa occasione si sarebbe fatto male alla gamba) che poi si sarebbe trasformata nella rissa filmata e diffusa sul web.

Il video incriminato

“Affermare che Angius non abbia sbagliato - sottolinea all’Ansa l’avvocato Enrico Cossu – sarebbe folle. Quello che chiediamo – prosegue – è che il nostro assistito venga giudicato per quello che è realmente accaduto e ha fatto. Una volta controllato il video in nostro possesso – conclude – si potrà capire realmente ciò che è davvero successo quella notte”.