I sindacati confederali italiani hanno organizzato un presidio di fronte l'ambasciata turca, invitando cittadini ed organizzazioni a partecipare, per portare solidarietà alle vittime di abusi e repressioni in Turchia. Dopo il fallito golpe, il presidente turco Erdogan ha inasprito le misure repressive,accusando anche insegnanti e giornalisti di tradimento, cancellando così ogni forma di opposizione Politica e culturale.

La richiesta dei sindacati al governo italiano

I sindacatihanno chiesto al governo italiano di prendere una decisione netta di contrarietà alle politiche repressive di Erdogan, il primo passodovrebbe essereil rientro dell'ambasciatore italiano dalla Turchia e, subito dopo, lostralcio degli accordi economici e umanitari, dato che il Paese nonè in grado di garantirei diritti civili e lede le libertà dei singoli, ricordiamo infatti come il presidente turco abbia ufficialmente sospeso i diritti fondamentali nei confronti di coloro che vengono considerati traditori.

L'importanza di un insegnamento libero

Un esponente del partito Rifondazione comunistaha ribadito l'importanza di un insegnamento libero e senza costrizioni esterne, come unico sistema per una nuova generazione che conosca i valori della pace e dell'eguaglianza. Le centinaia di persone accorse hanno portato in piazza un libro, come simbolo di libertà, di pensiero e parola. Tanti anche i ragazzi che hanno denunciato come le politiche europee abbiano dato un valore fondamentale alla Turchia nella gestione dei migranti, così che essa adesso ricatta il vecchio continente di riaprire i flussi. Un esponente della Cgil scuola ha ribadito l'impossibilità che la Turchia, a guida Erdogan, entri nell'Unione Europa e che essa dovrebbe essere espulsa dagli accordi Nato se non garantisce diritti civili e libertà fondamentali.

Nessun rappresentante dell'ambasciata turca ha accettato di parlare con il presidio, né di incontrare una delegazione. Il presidio si è sciolto sulle note di Bella Ciao, cantata con orgoglio dai presenti come simbolo di riscossa e di lotta contro qualsiasi forma di repressione e abuso.