Hiroshima: sono passati settant'anni da quel terribile 6 agosto 1945, ma il dolore è rimasto vivo come appena un minuto dopo la terribile deflagrazione atomica. Le immagini mostrano una grande città come quella giapponese ridotta in briciole, che ha subito un massacro di elevata portata. I morti accertati furono 78.150, i feriti oltre 37.000 e più di 13.000 furono i dispersi. Ancora oggi non si riesce ad accettare quanto accaduto a Hiroshima e a Nagasaki (tre giorni dopo). Una tragedia di portata colossale che ha lasciato una ferita aperta che mai troverà una guarigione.

Anche quest'anno in diverse parti del mondo ci saranno manifestazioni in memoria di quanto accaduto, per non dimenticare mai come l'uomo possa diventare cinico e spietato.

"Little Boy"

A Hiroshima è "Little Boy" (questo il nome dato dagli USA alla bomba atomica sganciata sulla città) a distruggere la vita di una città come le altre, dove la gente conduceva le proprie giornate lavorando, portando i figli a scuola e facendoli giocare nelle proprie case. Quel giorno tutto questo è stato cancellato alle 8.16 della mattina, quando un'esplosione di portata indefinibile ha squarciato e disintegrato tutto nel raggio di oltre due chilometri quadrati.

Le immagini successive a quanto accaduto, hanno fatto per anni il giro del mondo sollevando polemiche e grida di abolizione del nucleare e dell'utilizzo di armi atomiche.

Ancora oggi quando si tocca l'argomento, il riferimento alle due città giapponesi colpite dalla follia atomica nell'agosto del 1945 è d'obbligo.

Hiroshima: la morte non è solo in quel giorno

La città di Hiroshima vive poi il dolore delle radiazioni provocate dalla Bomba atomica, tanto che sucessivamente e per molti anni, le persone sono morte per le malattie prodotte dalle stesse radiazioni.

Da un calcolo effettuato dalle organizzazioni sanitarie del Giappone, le morti associabili all'esposizione delle radiazioni sono oltre 250.000. In realtà le associazioni contro il nucleare e che per anni protestano e ricordano quanto accaduto in Giappone, sostengono che sono almeno più di un milione, e che ancora oggi gli effetti non sono del tutto finiti. Il 6 agosto in tutto il mondo sarà dedicato almeno un minuto di silenzio e di raccoglimento in memoria delle vittime della bomba atomica.