Un limone al posto dello smartphone, una truffa degna del simpatico film anni '80: ''Pacco, doppio pacco e contropaccotto''. Grazie ai tanti siti e-commerce, del resto, siamo passati dall'uscita senza acquisti dei tradizionali centri commerciali agli acquisti senza uscita. Visto che possiamo fare shopping comodamente da casa. Le occasioni sono tante, come anchele truffe. Pertanto bisogna stare molto attenti, vagliare bene con chi si sta avendo a che fare, magari sfogliando le varie recensioni del venditore e senza acquistare a cuor leggero sebbene molti di questi siti, tutto sommato, prevedano anche meccanismi a difesa del compratore.

Eppure, i casi di truffa segnalati sono ancora tanti, come appunto quello del limone recapitato al posto di uno smartphone acquistato su un noto sito di annunci. Ecco cosa è successo.

Limone anziché uno smartphone: la truffa a una studentessa bergamasca

Come riporta l'Ansa, la povera malcapitata è una giovane studentessa ventenne originaria di Bergamo, che però, all'atto dell'acquisto, si trovava beata in vacanza in Sardegna. In quel di Stintino. La ragazza ha visto su un noto sito di acquisti online, Subito.it, un'allettante offerta: uno smartphone top di gamma a soli trecento euro. La studentessa ha deciso di scegliere il pagamento con contrassegno, ossia quello che ti permette di pagare l'oggetto solo quando effettivamente consegnato dal corriere.

Dunque, un minimo di prudenza lo ha avuto. Ma ciò non ha demoralizzato il truffatore. Quando ha aperto il pacco, al suo interno ha appunto trovato un limone. Ha così denunciato subito questa truffaai carabinieri di Stintinoche sono risaliti al truffatore. Trattasi di un quarantunenne di Vibo Valentia, denunciato per truffa.

La ragazza è così riuscita anche a recuperare i soldi.

La truffa del limone al posto di uno smartphone: come non cascarci

Dunque, meglio non fidarsi di offerte eccessivamente vantaggiose, giacché possono celare pacchi come questo. Oltretutto il sito Subito.it, come specifica esso stesso nella sua descrizione, è semplicemente una vetrina.

E funge da ponte tra acquirente e venditore. Pertanto sta a noi essere molto attenti. Infatti, la giovane studentessa vittima della truffa del limone al posto dello smartphone ha fatto bene a scegliere il pagamento in contrassegno. Il quale costa un po’ di più, ma offre maggiori sicurezze. Specie se si spendono cifre consistenti.