Sulla questione dei cani aggressivi, venuta prepotentemente alla ribalta per il caso del bimbo sbranato a Catania da un Dogo Argentino, abbiamo sentitoManuela Ghezzi, presidente dell'Associazione Proprietari Responsabili di Milano, che promuove la corretta proprietà degli animali, ecco l'intervista che ci ha rilasciato.

Si è molto parlato in questi giorni dell'aggressività dei cani. Ci vuole dire la sua opinione?

"Ritengo che i#cani aggressivi esistano, e non mi riferisco a questa o quella razza. Naturalmente più la taglia è grande e più la sua aggressività può causare danni seri, ma ogni cane, posto davanti a situazioni non usuale può avere reazioni incontrollate e pericolose per chi gli è accanto, sia questo un altro cane, un bimbo, o un adulto.

D'altra parte anche noi umani, posti davanti a situazioni avvertite come pericolose siamo in grado di difenderci magari con una aggressività che non ci conoscevamo. Per il cane vale lo stesso principio, se si sente minacciato reagisce. E' evidente che la reazione è assicuratase il cane è selvatico, se non vive in famiglia, se è sempre alla catena e se, in queste pessime condizioni, sta consumando il suo pasto."

Sono in molti a pensare che cani e bambini siano un connubio naturale, è così?

" No, è esattamente il contrario. Solitamente il cane non è amico dei bambini piccoli che non conosce, sa che anche il cucciolo di uomo può avere reazioni imprevedibili: potrebbe tirargli la coda o le orecchie, mettergli le dita negli occhi, pizzicarlo o magari può urlare di paura o ridere istericamente per l'emozione".

Quindi ciò che è accaduto a Catania potrebbe rientrare in questo contesto?

"Probabilmente si. Se analizziamo i fatti accaduti nella villetta di Catania osserviamo che il cane aggressore è stato uno solo, quello più giovane (la femmina di 3 anni) Il bimbo di 18 mesi, forse per mano alla mamma, stava giocando in giardino, potrebbe aver urlato e potrebbe essere corso trotterellando nella sua direzione.

Il Dogo deve aver vissuto la cosa come una minaccia perchè il correre di un bimbo è incerto e genera nel cane altrettanta incertezza".

Quindi la socializzazione è importante. Quale comportamento si deve tenere quando si accoglie un cane in famiglia?

"La socializzazione è fondamentale. Quando un cane entra nella nostra casa è nostro preciso dovere fare in modo che si inserisca perfettamente.

Non è per tutti facile: alcuni cani non hanno avuto un buon "imprinting" in allevamento, altri dovranno superare traumi passati di abbandono e allora ci vorrà un educatore o un comportamentalista. Questa scelta sarà preziosa per il futuro del nucleo familiare eper i bimbi che verranno, che dovranno essere fatti avvicinare dal cane subito lasciando che ne senta il profumo. Così facendo i bimbi non correranno alcun pericolo e avranno accanto un amico per tutta la vita".