Le Ferrovie dello Stato italiane sono molto spesso al centro di polemiche; basti pensare al recentissimo episodio del tragico incidente in Puglia che ha per l'ennesima volta mostrato i limiti di una sistema ferroviario ormai obsoleto e fortemente diviso tra Nord e Sud. Ma non è sempre stato così: un tempo i treni italiani erano un vanto del nostro Paese, il nostro fiore all'occhiello. Forse per tentare di rinverdire gli antichi fasti, la Fondazione FS ha deciso di inaugurare una sorta di "operazione nostalgia".

Il mitico Settebello ETR300

Gli anni sessanta in Italia furono contraddistinti dal boom economico.

Dopo la tragedia della guerra e la miseria che aveva portato con sé, il Paese riscoprì il benessere e la voglia di divertirsi. Furono così costruiti dei treni speciali, davvero avveniristici e all'avanguardia per l'epoca: gli ETR300. Questi treni si muovevano ad energia elettrica e potevano raggiungere i 180 kmh. Ma soprattutto erano convogli di gran lusso: il nomignolo "settebello" fu dato daglioperaiche lavoravano alla loro costruzione, per analogia con le preziosa carta da gioco. Inoltre ogni treno aveva sette carrozze, arredate con sedili comodissimi e con ogni comfort. La carrozza di testa aveva finestrini panoramici, tanto da ricordare un po' il muso di un aeroplano.

Dalle stelle alle stalle

Due degli elettrotreni rapidi 300 vennero rottamati, con l'entrata in scena dei più moderni intercity; uno dei tre rimase parcheggiato presso la stazione di Falconara, e lì gli anni, impietosamente, lo hanno ridotto ad un ammasso di lamiere arrugginite. Non solo: i vandali ne hanno fatto il loro bersaglio preferito, e gli interni originali, creati da designer del calibro di Giò Ponti e Giulio Minoletti, rimossi e portati al MoMa (il museo di arte moderna) di New York.

Abbandonato e solitario, il Settebellooggi è praticamente irriconoscibile.

Una nuova vita

Nella notte tra il 17 e il 18 agosto l'ETR300 ha ripreso vita, ed è stato trasportato da Falconara a Voghera, dove si trova l'Officina Manutenzione Ciclica di Trenitalia. Qui il convoglio verrà sottoposto a lavori di restauro che, si calcola, potrebbero costare tra gli 8 e i 10 milioni di euro.

Motivo? Trasformarlo in un treno turistico superlusso, una sorta di Orient express, o di Titanic delle due ruote. Oltre a ricostruirne con esattezza gli arredi originali, verranno infatti inseriti anche comfort contemporanei come il wi-fi. Dove troverà i soldi la Fondazione FS? Sembra da fondi europei; intanto nella primavera del 2017 tornerà a circolare anche l'ETR250 Arlecchino, parente prossimo del Settebello.