Una nuova alba illumina lo scenario tragico delle macerie dei ricordi, delle vite passate, di quelle spezzate nella cornice dello sgomento e della disperazione! Ad Amatrice, Accumoli, in tutte le zone colpite dall'onda sismica, anche la paura cede il passo allo stordimento, al senso di vuoto che subentra dopo il dolore più profondo.

La luce illumina volti segnati, provati dalla sofferenza. La perdita di un familiare, della casa, di tutto ciò che si era costruito negli anni con sacrificio, la perdita della capacità di credere o di sperare in un nuovo giorno, in una nuova vita sono scritte su quei volti, su quei solchi impressi dal dolore e dalla paura.

C'è confusione in questi paesi: angeli del soccorso pronti a salvare anche solo una vita, televisioni di tutto il mondo, pronte a filmare anche l'angolo più remoto di ciò che era. E intanto il triste bilancio della morte sale: oltre 250 le vittime accertate fino a questo momento, 365 i feriti ospedalizzati. Ma l'opera incessante dei soccorritori prosegue alacremente (ben 215 vite salvate), con la foga di chi spera che sotto quelle macerie possa ancora esservi un soffio di vita.

Tutto il mondo si stringe in un abbraccio, finalmente, solidale intorno alla nostra Nazione. Russia, Germania, Francia offrono il proprio aiuto, mentre il nostro governo proclama lo 'stato d'emergenza' e delibera lo stanziamento di 50 milioni per la ricostruzione.

La terra continua a tremare

Senza sosta, come una danza macabra, la terra trema. Sono ormai oltre 700 le scosse! Dopo quella di ieri delle 14,35, di magnitudo 4.3, altre si sono susseguite nella notte, alcune di notevole intensità. E cadono i resti ancora in piedi di un passato storico, cadono le certezze di chi guarda con impotenza la distruzione delle proprie case.

Tutti hanno qualcosa da raccontare, la perdita di un familiare, di un amico, di un congiunto, di un figlio. Storie di vita, immagini sconosciute scorrono dinanzi ai nostri occhi, mentre vediamo le lacrime di chi ha perso anche la speranza di una nuova 'luce' scorrere giù, segnando volti provati dalla paura e dalla fatica, la fatica di tornare a credere o a lottare per una nuova vita, una nuova 'alba'.