#Frode fiscale per un giro d’affari di oltre 50 milioni di euro: indagate dalla #Procura della Repubblica di Napoli 35 persone, sequestrati dalla guardia di #finanza immobili e quote societarie per oltre 11 milioni di euro. È questo il bilancio di un’operazione scattata ieri mattina quando i militari del I Gruppo partenopeo, guidati dal colonnello Salvatore Salvo Issmi, hanno eseguito un’ordinanza del gip del Tribunale di Napoli.

La frode carosello: gli obblighi contabili su aziende di comodo

Si tratterebbe della cosiddetta “#frode carosello”, scoperta dalle autorità nell’ambito di una più ampia indagine su un’associazione a delinquere.

Il sodalizio, insomma, che avrebbe avuto ramificazioni in tutto il territorio nazionale, avrebbe utilizzato aziende poi risultati semplici “#cartiere” per importare numerosi prodotti. È su queste società “interposte”, amministrate o di proprietà di personaggi di comodo, che sarebbero ricaduti gli obblighi fiscali, contabili, dichiarativi e di versamento ma che puntualmente non vi assolvevano. Una triangolazione che avrebbe permesso l’emissione di fatture per operazioni inesistenti, da cui l’enorme #frode fiscale. Il modus operandi avrebbe permesso agli indagati di importare e commercializzare prodotti informatici, materiali plastici, casalinghi, articoli per tabaccheria e per fumatori, carta per ufficio, carta fotografica, bobine di film estensibile.

Decine le imprese coinvolte rappresentate da “teste di legno”

Stando alle accuse le società coinvolte nella #frode carosello sarebbero 32, di cui una inglese, ma l’attività illecita sarebbe continuata per molto tempo coinvolgendo soggetti giuridici in Spagna, Slovenia, Portogallo, Malta, Austria, Belgio, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Inghilterra, Lettonia, Liechtenstein.

“Le società erano formalmente rappresentate – ha scritto in una nota il procuratore della Repubblica Fausto Zuccarelli – da soggetti totalmente ignari della gestione commerciale e amministrativa delle aziende ad essi riconducibili, ma consapevoli e perfettamente a conoscenza delle modalità fraudolente in atto”.