Il 27 agosto scorso lo scrittore Paul Gilster, specializzato in tecnologia spaziale e sue implicazioni, ha pubblicato sul suo sito web, Centauri Dreams, la notizia di un segnale rilevato dal radiotelescopio Ratan 600 (posizionato in Zelenchukskaya, nella Repubblica Russa Karachay-Kerchess, non lontano dal confine con la Georgia, nel Caucaso e che usa la frequenza tra 1-22, 7 Ghz, di 573 m di diametro, posto in una zona chiusa al pubblico di 15 000 mq), ricevuto il 15 Maggio del 2015, alla lunghezza d'onda di 2,7 cm e con un'ampiezza stimata di 750 mJy, sostenendo che " .....il segnale potrebbe provenire da un radiofaro isotropico realizzabile solo da una civiltà nettamente superiore alla nostra.........di grande interesse merita ulteriori esami".

La dichiarazione è stata subito ripresa dai mass media mondiali e immediatamente messa in relazione con una non meglio definita attività marziana.

Secondo le rilevazioni del 2015, il segnale anomalo sarebbe giunto dal sistema stellare HD164595, una stella a 94 anni luce da noi, di dimensioni pari al 99% di quella del Sole, nella costellazione di Ercole.

Il sistema solare avrebbe un unico pianeta, molto simile al nostro Nettuno, anche se gli scienziati hanno ipotizzato l'esistenza di altri pianeti ancora a noi ignoti.

Gli americani hanno immediatamente smorzato gli entusiasmi

Mentre il mondo si chiedeva se il segnale potesse essere la risposta al "messaggio di Arecibo", inviato nel 1974 dal radiotelescopio di Arecibo (Porto Rico) nel tentativo di comunicare con intelligenze extraterrestri, il SETI Institute- nato nel 1974 in California con lo scopo di captare segnali alieni spaziali attraverso il programma Search of Extra-Terrestrial Intelligence, da cui l'acronimo- ha immediatamente puntato l' Allen Telescopy Array sulla stella HD164595, il 28 e il 29 Agosto, senza rilevare alcun riscontro.

Gli scienziati statunitensi hanno, tra l'altro, manifestato un certo disappunto per il ritardo, di oltre un anno, con cui sono stati informati.

In questi casi, infatti, la presenza del segnale anomalo si comunica nell'immediato per puntare nella zona celeste il maggior numero di strumenti possibili.

Ad oltre un anno dalla ricezione oggi la spiegazione forse più plausibile

E' toccato ad Alexander Ipatov, Direttore dell' Istituto di Astronomia Applicata dell' Accademia Russa delle Scienze, a porre fine alle discussioni e alle speranze di quelli che volevano che il segnale fosse generato da intelligenze spaziali.

La sua dichiarazione alla TASS del 30 Agosto scorso non lascia margini a possibilità che non siano di natura terrestre: "Abbiamo scoperto un segnale anomalo.

Tuttavia un ulteriore controllo ha mostrato che proveniva da un satellite militare sovietico che non era stato inserito nei cataloghi dei corpi celesti".

Stessa conclusione per l' Astronoma Yulia Sotnikova che ha pubblicato, nello stesso giorno, un aggiornamento per conto dello Special Astrophysical dell'Accademia Russa di Scienze.

Non si tratta, dunque, di un segnale di natura sconosciuta come fu per il cosiddetto "segnale Wow!", captato il 15 Agosto 1977 dall'astronomo Jerry Ehman attraverso il radiotelescopio Big Ear dell'Ohio che non fu mai più rilevato, né decodificato, ma di un suono generato dall'attività umana.