Ad oltre sette mesi di distanza dal ritrovamentoin un fossovicino al Cairodel cadavere di Giulio Regeni,dottorando della prestigiosa Università inglese di Cambridge è ancora fitto mistero sui motivi, sui mandanti e gli esecutori dell'omicidio che ha sconvolto l'Italia. Le autorità egiziane hanno provato a giustificare i fatti con spiegazioni ben poco convincenti, smentite anche dall'autopsia. La tesi che fosse rimasto vittima di un incidente - risultata poco credibile sin dall'inizio - è da escludere totalmente, alla luce di quanto emerso dall'esame autoptico, effettuato dal prof.

Vittorio Fineschi, del dipartimento di Medicina Legale della Sapienza di Roma, che in una relazione di ben 221 pagine evidenzia come Regeni sia stato barbaramente torturato, si presume da persone molto esperte in queste pratiche: professionisti e non da criminali improvvisati.

I risultati choc dell'autopsia sul cadavere

Il quadro che emerge dall'autopsia è qualcosa di scioccante. Giulio Regeni è stato torturato per giorni prima di passare a miglior vita, ed è stato sottoposto a sevizietremende. La relazione medico legale parla di cinque denti spezzati, rottura dell'omero e di entrambe le scapole, fratture alle dita delle mani e dei piedi, mentre le ossa delle gambe - i peroni - sono descritti come frantumati.

La sola lettura dei risultati dell'autopsia è qualcosa di sconvolgente, ma non è finita qui. In varie parti del corpo erano presenti tagli e bruciature, e cinque incisioni, con le quali il torturatore ha tracciato delle lettere, anche sul volto.L'autopsia ha anche chiarito che i segni delle torture risalgono a giorni differenti, cosa che dimostra come l'orrore si sia protratto per lunghi giorni.

Lo sfogo della madre diRegeni

Non si danno pace i genitori di Giulio, che sin dall'inizio hanno rivolto accorati appelli affinché il governo si impegnasse a fondo per fare chiarezza sul caso e fare emergere la verità. Igenitori evidenziano come ormai siaacclarato che Giulio sia stato torturato da persone esperte di tali pratiche, ed evidenziano come il loro modus operandi sia sovrapponibile a quello descritto nelle denunce di associazioni come Amnesty International.

"Hanno usato il suo corpo come una lavagna", ha dichiarato la madre, secondo la quale tale ferocia è talmente distante dal vivere quotidiano degli italiani, che i connazionali non riescono nemmeno a immaginare, facendo ricorso alla fantasia, quello che ha vissuto Giulio.

Presto l'incontro con le autorità egiziane

L'esito dell'esame autoptico, corredato da materiale fotografico eloquente, sarà presto discusso nuovamente con le autorità egiziane, che fino a questo momento non sembrano essersi impegnate a fondo per fare emergere la verità. Specialmente all'inizio avevano provato a chiudere il caso frettolosamente, caldeggiando l'ipotesi che potesse essersi trattato di un incidente. In attesa dei nuovi sviluppi, non possiamo che continuare ad invocare #verità per Giulio Regeni.