"Toccata e fu(*)ga" è la personalissima teoria del critico d'arte più discusso.Risponde così Vittorio Sgarbidurante l'Intervista a La Zanzara.

Parlando di Lorenzin e del suo urlo sulla necessità di fare più figli, i conduttori cadono sull'argomento AIDS: argomento su cui, a quanto pare, sgarbi detiene un giudizio piuttosto particolare.

"Pur aver sperimentato molto il campo non ho mai comprato e indossato un preservativo [...] non ho mai rischiato perché il vero pericolo è sc**are con la stessa persona: è pericolosissimo! L'unica arma intelligente è toccare e scappare".

Una teoria che lascia un po' sgomenti dati gli innumerevoli tentativi di sensibilizzare l'intera comunità all'utilizzo di metodi contraccettivi efficienti contro la malattia.

"Dunque tutto l'opposto rispetto a quello che l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha sempre messo avanti al riguardo" continuano i conduttori.Ma, anche di fronte a questa esortazione, l'opinionista continua: "se tu approfondisci un corpo malato la prima volta non capita niente, la terza o la quarta volta, insistendo, corri il rischio! Ma se sorvoli e non insisti su nessuna donna il rischio non esiste".

Sgarbi, a suo dire, non ha mai avuto paura di contrarre la malattia e sostiene, quasi al termine dell'intervista, che in realtà nessun etero dovrebbe averne.

Sarebbero, infatti, i rapporti anali a causare l'insorgere dell'Aids: "io non discuto che qualcuno prediliga il rapporto anale, dico solo che con il rapporto anteriore si rischia molto di più - e continua - non conosco un etero morto di Aids!"

"In questo modo tu sostieni che l'Aids e le malattie veneree non esistono", nota Cruciani durante l'intervista.

"L'Aids esiste ma la f*ga non ha denti: tutti quelli che hanno preso l'Aids avevano una declinazione omosessuale prevalente" continua Sgarbi.

Sarebbe, infatti, il contatto con le feci a causare la trasmissione della sindrome, motivo per cui, a dire dell'opinionista, la maggior parte (se non tutti) i soggetti infetti sono di orientamento prevalentemente omosessuale.