La tenente della Marina Militare Francesca Mola è finita in carcere perché, secondo l'accusa, avrebbe preso parte alla manipolazione di una gara pubblica. La Mola e il capitano di vascello Giovanni Di Guardo sono stati arrestati ieri, 18 settembre 2016.

Francesca Mola accusata di turbativa d'asta

Secondo l'accusa, sia la tenente Francesca Mola che il capitano Giovanni Di Guardo avrebbero alterato una gara pubblica da 11 milioni di euro in cambio di tangenti. Insomma, tanto denaro intascato per la manipolazione di una gara pubblica. Alla 31enne Francesca Mola, originaria della Puglia, i pm contestano il reato di turbativa d'asta.

La tenente della Marina Militare è la prima donna soldato a finire in carcere. Secondo la giornalista del Corriere della Sera Ilaria Sacchettoni, la Mola avrebbe ricevuto molti soldi o un aiuto per la costruzione di una villetta. Contributi cospicui per la sua partecipazione alla 'sofisticazione' della gara pubblica. A suffragare la condotta illecita della tenente sarebbero le parole del capitano Di Guardo e le intercettazioni.

In manette anche l'imprenditore Vincenzo Pastore

La gara d'appalto truccata era relativa alle attività di pulizia e manutenzione alla Marina Militare. Insieme ai due ufficiali è stato arrestato anche l'imprenditore Vincenzo Pastore, titolare della 'Teoma Srl', che avrebbe versato molto denaro affinché la sua azienda si piazzasse nelle prime posizioni della graduatoria.

La Sacchettoni ha scritto anche che in questa 'torbida' vicenda il capitano Di Guido rappresenterebbe il promotore della turbativa d'asta; la Mola, invece, il 'braccio'.

Il giornalista di Repubblica Giuliano Foschini ha scritto che Di Guido, Mola e Pastore avevano raggiunto un accordo che prevedeva la corresponsione, da parte dell'imprenditore, di 200.000 euro e l'acquisto di un Suv Audi.

Secondo Foschini, la tenente della Marina Militare è parte attiva nella vicenda. La Mola si sarebbe incontrata con Pastore per indicargli la strada migliore per battere gli altri partecipanti alla gara d'appalto. Sembra che il capitano Di Guido avesse portato con sé la tenente Mola, da Roma, per ripristinare la rettitudine a Taranto.