Ad Istanbul una ragazza 23enne turca è stata picchiata in un bus nell'indifferenza generale dei viaggiatori.La "colpa" della ragazza, Aysegul Terzi, è stata quella di aver indossato in pubblico deipantaloncini, cosa che è stata ritenuta alquanto sgradita dallo stesso conducente del bus che ha partecipato all'aggressione della giovane infermiera.L'inquietante episodio rappresenta solo l'ultima vicenda che dimostra la sempre più forte deriva islamista in cui sta andando il paese.

Le minacce di morte alla ragazza

Oltre ad essere stata picchiata, la giovane infermiera turca è stata insultata e velatamente minacciata di morte nello stesso bus."Chi porta i calzoncini è il diavolo, deve morire", sono solo alcuni degli insulti che la ragazza ha dovuto subire prima dell'aggressione, aggressione che a quanto pare non è stata fermata o criticata da nessuno dei presenti nel bus.Tra l'altro, l'aggressione della ragazza è avvenuta l'ultimo giorno della festa religiosa del Sacrificio.

L'avanzata dell'islamismo in Turchia e il 'sessismo istituzionalizzato'

Da diverso tempo la Turchia sta subendo una deriva islamista che sta cambiando anche gli equilibri di genere. Sino a poco tempo fa si tendevaalla 'parità' dei sessi, oggi sembra non essere più così.Anche in Turchia sempre più spesso, la libertà della donna viene attaccatae ci si sta avvicinando alla concezione dominante nei paesi islamisti, dove la donna è considerata un essere inferiore ed è "colpevole" di essere donna, mentre il maschio deve godere di determinati privilegi.

I suddetti privilegi consentono all'uomodi avere quante più donne possibili e di anelare alle più "disinibite occidentali", mentre le donne "locali" devono essere costrette a sottomettersi al maschio-padrone e ai suoi voleri e un loro eventuale adulterio è punito severamente, con la morte come avviene in Arabia Saudita o con diversi strumenti di tortura come avviene in altri paesi basati sull'adozione del "sessismo istituzionalizzato" messo in piedi dall'islamismo radicale,ove è al potere.