L'ultimo colloquio certo tra il presidente russo, Vladimir Putin, e la cancelliera tedesca, Angela Merkel, è di qualche settimana fa. Una cordiale telefonatain cui sono state affrontate delicate questioni internazionali, quelle di Siria ed Ucraina. In quel momento, nonostante la tregua in Siria si fosse già tragicamente interrotta, si vociferava di un nuovo tavolo tra Stati Uniti e Russia, prima dell'annuncio di Washington di aver interrotto qualunque dialogo con la controparte. In Europa, mentre la Francia segue fedelmente la ‘linea dura’ di Barack Obama, Berlino si muove con circospezione.

Non c'è alcuna dichiarazione ufficiale da parte della Merkel ma, secondo il quotidiano "Spiegel", la cancelliera sarebbe contraria a nuove sanzioni nei confronti di Mosca, oltre quelle già in atto per la questione ucraina.

Le sanzioni colpiscono indirettamente la Germania Orientale

Secondo il ministro degli esteri tedesco, Frank-Walter Steinmeier, è arrivato il momento di una graduale riduzione delle sanzioni, imposte alla Russia due anni fa, in rispetto degli accordi di Minsk. Il suo parere è condiviso da Angela Merkel ma non trova sponda da alcuni esponenti cristiano-democratici come il presidente del Bundestag per gli affari internazionali, Norbert Rottgen, né tantomeno dal Partito Socialdemocratico che rappresenta l'altra forza di maggioranza nel quadro della politica tedesca.

In realtà le perplessità della Merkel e di Steinmeier hanno alla base motivazioni economiche. Le attuali sanzioni contro Mosca hanno colpito indirettamente la parte orientale della Germania che sta soffrendo un calo netto nelle esportazioni. Un appello in tal senso è stato lanciato dai primi ministri di Sassonia e Meclemburgo-Pomerania, Stanislaw Tillich ed Erwin Sellering, rivolto direttamente a Berlino affinché faccia pressione per porre fine all'embargo.

La cancelliera si trova praticamente tra l'incudine ed il martello, da un lato l'attuale 'gelo' tra l'alleato statunitense e la Russiacomplica tremendamente le cose mentre dall'altro, quanto esposto dai leader politici delle due regioni suddette non è altro che l'idea condivisa dalla maggior parte dei cittadini delle stesse. Ad un anno dal rinnovo del Bundestag, un appuntamento elettorale altamente rischiosoper Angela Merkel ed il suo partito, quello dei potenziali elettori è un parere pesantissimo.