La Sardegna è una delle regioni territorialmente più vaste dell'Italia, ma anche una delle meno popolate a causa, probabilmente, di una crisi economica devastante che non accenna a dare segnali incoraggianti di ripresa.

Una casa su quattro risulta essere disabitata, record nazionale nella provincia di Olbia-Tempio

Nell'isola infatti gli alloggi vuoti sono ben 261.120, ponendo la Sardegna all'ottavo posto nella specificaclassifica nazionale. L'agenzia immobiliare denominata Solo Affitti, dalle ultime stime ha segnalato la provincia del nord Sardegna come la prima nella classifica regionale, con più del 50% di case disabitate e 71.614 alloggi vuoti.

Seconda posizione per la provincia ogliastrina e terza per quella di Oristano, mentre a seguire ci sono tutte le altre che, nonostante tutto, presentano numeri comunque assolutamente preoccupanti. Questa situazione non certo entusiasmante trova le sue radici profonde in alcune problematiche mai risolte negli anni.La mancanza di lavoro, ad esempio, rappresenta probabilmente la motivazione più evidente che ha spinto in passato - e continua a farlo attualmente - le popolazioni di questi luoghi ad abbandonare i loro paesi o cittadine.

Questi cittadini emigrano alla ricerca di un lavoro e di una condizione di vita più favorevole, lasciando le proprie case vuote. In questo modo si determina uno spopolamento, a tratti massiccio, dei centri dell'interno dell'isola che, negli ultimi 10-20 anni hanno fatto registrare una contrazione dei residenti veramente preoccupante.

Alcuni centri stanno divenendo delle vere e proprie zone fantasma. Per cercare di ripopolare queste zone, è necessario adottare un piano importante e ben strutturato. Bisognerebbe vendere o affittare le abitazioni vuote, a prezzi simbolici o comunque molto convenienti, in maniera tale da richiamare più persone possibile.

Qualche paese ha provato ad intraprendere un discorso di questo tipo, ma suo malgrado si è dovuto scontrare con la mannaia di Equitalia.

Quest'ultima ha messo in essere una procedura relativa alla valutazione degli immobili che ha, di fatto, frenato queste iniziative. Per rilanciare lo spopolamento e l'emergenza abitativa, sarebbe necessario andare oltre queste valutazioni, lasciando campo libero, regolato da leggi ad hoc, ai Comuni che intendono perseguire questo tipo di politica.