Lo seviziano, lo danno alle fiamme e infine abbandonano il suo corpo inerme vicino ad un cassonetto dei rifiuti. Protagonista dell'orribile vicenda, avvenuta a Caltanissetta pochigiorni fa, un cane adulto, probabilmente utilizzato per i combattimenti clandestini. A segnalare l'accaduto ci ha pensato un cittadino del luogo, dopo aver ritrovato il corpo dell'animale, visibilmente segnato da ferite, lacerazioni e ustioni. La notizia riportata dal quotidiano online "Il Fatto Nisseno", ha immediatamente scosso l'opinione pubblica. Numerose le foto scattate al cane, ormai senza vita, che in queste ore stanno facendo il giro del web.

Non è la prima volta che in Sicilia e in altre regioni d'Italia si sente parlare di tali sevizie nei confronti degli animali. Proprio la città di Caltanissetta era stata, in passato, al centro di simili vicende, tanto che nel marzo 2015 erano arrivate le telecamere di Striscia la notizia,guidate da Edoardo Stoppa per un reportage sulle lotte clandestine tra cani.

Una taglia di 10 mila euro sul colpevole

Lo sdegno che il caso del povero cagnolino ha provocato è tale che l'Associazione Italiana Difesa Animali (Aida) ha istituito una taglia di ben 10 mila euro per chiunque sarà in grado di scovare il colpevole. Colui che verrà individuato come responsabile, rischia la condanna in via definitiva per il reato di uccisione e maltrattamento di animale, divenuto tale secondo il codice penale, dopo le modifiche della Legge 189/2004.

Oltre AIDA anche il Wwf Sicilia Centraleha segnalato l'accaduto parlando di "emergenza zoomafia". Questo, come altri casi, denunciano le Guardie Wwf, sembrano essere conseguenza della forte arretratezza culturale che vige in determinatezone in cui si consideranogli animali come oggetti. Oltre alle inaccettabili condizioni di detenzionedegli animali, i quali soffrono per l'assenza di acqua, cibo, cure e per le pessime condizioni igieniche, queste creaturesubiscono anche lapiaga dei combattimenti clandestini.

Tali attività illecite portano a chi le organizza ingenti guadagni, e vanno di moda - triste a pensarlo - anche tra i giovanissimi, i quali stimolano l'aggressività di alcune delle razze canine usate per le lotte, per poi esibirle in maniera spavalda.

Per questo motivo, il presidente del Wwf Sicilia Centrale, Ennio Bonfanti, ha rivolto un appello al prefetto di Caltanissetta, Maria Teresa Cucinotta: "Occorre insistere sulla strada della prevenzione e della repressione dei maltrattamenti e delle attività criminali legate allo sfruttamento degli animali: chiediamo che si concertino tra Forze dell’Ordine, Guardie Zoofile, Enti locali e servizi veterinari ASP un vero e proprio piano di contrasto e repressione ed interventi efficaci di lotta alla zoomafia".