La Camera ha approvato la proposta di legge per l’installazione di telecamere, a circuito chiuso, negli asili e nelle strutture per anziani e disabili. Il ddl arriva dopo i ripetuti casi di violenza di maestre e personale infermieristico ai danni di bambini e anziani insultati e picchiati, ponendo però dei limiti precisi all'uso delle registrazioni delle telecamere. Con le nuove disposizioni di legge le forze dell'ordine potranno intervenire in tempi ridotti per cogliere in flagranza di reato il personale delle strutture per anziani e delle scuole per l’infanzia pubbliche e private.

Telecamere a circuito chiuso negli asili: chi potrà visionare le immagini

È previsto che i filmati registrati dalle telecamere istallate negli ambienti a rischio come asili e case di riposo per anziani, potranno essere visionate solo in seguito a credibili segnalazioni o eventuali denunce in merito a presunti comportamenti non idonei del personale operante nelle strutture in questione. L’autorizzazione alla visione delle immagini sarà consentita solo alla polizia o al pubblico ministero. Per tutelare la privacy, nessuna altra persona sarà autorizzata alla loro visione compreso il personale della scuola e delle strutture per anziani. Per poter installare il sistema a circuito chiuso di videosorveglianza si dovrà seguire necessariamente un iter che prevede il consenso dei sindacati e la segnalazione della presenza dei sistemi di controllo delle telecamere attraverso l’affissione di cartelli visibili a tutti coloro che accedono alle strutture.

Professioni educative: cosa prevede il nuovo decreto legislativo

Il provvedimento approvato dalla Camera sulla videosorveglianza negli istituti educativi e di riposo prevede anche la formazione e la valutazione del personale delle professioni educative e di cure sanitarie. Si tratterebbe, in pratica, di un test psico-attitudinale da sottoporre prima della eventuale assunzione del personale e da ripetere periodicamente insieme all’introduzione di corsi specifici di formazione.