Un evidente stato di saponificazione e mutilazioni orrende: così è stato trovato il cadavere di un uomo sulla spiaggia del Poetto, a Cagliari, poco distante dall'ex Ospedale Marino. Ancora ignota l'identità, si tratta di un uomo decapitato.

La macabra scoperta

A trovare quel corpo orrendamente mutilato, ormai quasi un cumulo di ossa dentro un sacco di plastica rotto, un passante che stamane ha seguito le indicazioni del suo cane: abbaiando sempre più insistentemente in direzione di quella busta, l'ha spinto ad avvicinarsi per capire di cosa si trattasse.

Immediato lo sconcerto: le ossa che fuoriuscivano dal sacco erano certamente umane. Immediata anche la chiamata al 113, sul posto in pochi minuti. La Scientifica e il medico legale hanno subito disposto il transennamento dell'area per i rilievi di rito.

Un morto che non parla

L'avanzato stato di saponificazione e la decapitazione del corpo non aiutano le indagini. Ancora ignote identità e nazionalità dell'uomo. Secondo le prime dichiarazioni degli inquirenti, la testa sarebbe staccata per cause di lunga permanenza in acqua (circa due mesi, secondo le prime analisi condotte sul cadavere), resta il fatto che la mancanza di avambracci e gambe potrebbe essere un chiaro segnale di una morte violenta.

I resti, trasferiti al centro universitario di Monserrato, potranno però rivelare qualcosa di più su questo "morto che non parla". Lunedi mattina i chiarimenti saranno affidati all'esame autoptico e ad una radiografia "total body": si potrà così reperire l'eventuale traccia di corpi estranei o di ferite da corpo contundente.

L'analisi del DNA potrà infine stabilirne l'etnia.

Tra le prime ipotesi avanzate dalle forze dell'ordine intervenute, quella che il corpo sia di un migrante morto e gettato in mare dal barcone, in uno dei tantissimi tentativi di sbarco sulle coste sarde.

I dati ottenuti saranno comunque comparati con quelli contenuti nel database delle persone scomparse per scongiurare l'ipotesi che possa trattarsi di individuo inserito nel lungo elenco nazionale.