A San Pietro oggi, oltre alle migliaia di fedeli che ogni domenica occupano l'enorme piazza, c'erano anche mille detenuti provenienti da ogni parte del mondo. Non sono lì per caso, ma per festeggiare assieme al pontefice il giubileo dei detenuti, evento creato per ricordare alla società che un uomo o una donna che sono stati in prigione non devono essere visti per sempre come dei criminali, perché c'è la possibilità di cambiare, per tutti.

"Tutti abbiamo la possibilità di sbagliare"

Con questa frase papa Francesco rende nota la sua posizione di fronte al problema del sovraffollamento delle carceri in Italia, oltre alle condizioni quasi disumane nelle quali i detenuti devono scontare la propria pena.

"Spera" e "Speranza" sono le due parole chiave della messa di oggi a San Pietro, durante la quale Bergoglio non si limita a ridare fiducia ai detenuti ma richiede con forza anche delle soluzioni al governo italiano, che miri alla reintroduzione dei condannati nella società e a un processo che riporti la fiducia nei loro confronti. Nonostante la sua certezza che un reato deve essere punito, crede anche al pentimento di queste persone, che non devono essere viste come dei demoni.

Possibilità di amnistia?

Subito dopo la messa, fedeli e detenuti si sono recati nella piazza di San Pietro per l'angelus, mescolandosi l'uno con l'altro, mostrando quindi che una nuova vita è possibile senza avere sempre un preconcetto negativo nei loro confronti.

Alla fine della predica di papa Francesco, è iniziata invece la marcia organizzata dai radicali per richiedere l'intervento dello Stato riguardo un'indulto o un'amnistia.

Sono state centinaia le persone che hanno partecipato alla marcia per l'amnistia, tutte con in mano un palloncino giallo. La marcia è stata dedicata a Marco Pannella, lo storico leader del partito dei Radicali scomparso a maggio di quest'anno.

In ricordo dei suoi interventi e scioperi della fame a favore dell'amnistia, il corteo è partito dal carcere di Regina Coeli e si è diretto proprio a San Pietro.

"Una marcia per il ripristino della legalità"

Secondo gli organizzatori della marcia e i partecipanti, il corteo di questa mattina non è da vedere su una chiave politica, né come un atto di clemenza.

E' solamente l'affermazione e il ripristino della legalità. Quando si parla di amnistia o indulto, spiegano i sostenitori, pare si parli di un tabù, che renderebbe le strade meno sicure rimettendo dei criminali in circolazione. E' proprio per questo che si battono.

Alla marcia hanno partecipato molte associazioni, tra cui "Nessuno tocchi Caino" e l'Unione delle Camere Penali.