Tumore è una parola che fa paura solo a pronunciarla, ma quando le persone che si ammalano abitano in uno stesso luogo, addirittura nella stessa abitazione, i sospetti accrescono quella paura. I fatti sono avvenuti in un condominio di Bari in Via Archimede, un edificio a nove piani dove dal 1990 al 2016 ben 27 occupanti di età diverse si sono ammalati di tumore e 18 di essi sono morti.

Il cancro ha colpito organi diversi, come pancreas, fegato e stomaco, ma soprattutto ha interessato età diverse, dai più giovani agli anziani.

La reazione degli occupanti

Il condominio di Via Archimede risale agli anni settanta e se agli inizi dei casi di tumore a nessuno era nato il sospetto, l’aumentare dei casi in giovani di 32, 35 e 45 anni ha cominciato a far pensare che qualcosa, nella struttura dell’edificio, potesse avere una qualche relazione con l’incidenza della patologia.

Gli abitanti dell’edificio, che fa parte delle case popolari, hanno così chiesto chiarezza e hanno invitato il proprietario dell’immobile a verificarne la struttura, così come hanno contattato l’Arpa, l’agenzia regionale per la protezione dell’Ambiente, perché venissero condotte le opportune indagini sul terreno dove il condominio sorge.

Tra i maggiori sospettati riguardo le cause del dilagare del tumore tra gli occupanti dell’edificio, vi è infatti la presenza di una ex discarica proprio alle spalle del condominio, ora coperta da una collina artificiale.

Le possibili cause

Ma a far ammalare le persone potrebbero essere stati materiali particolari all’interno della struttura, come tubature, muri, pavimentazione o coperture del tetto.

Sia il proprietario dell’immobile, l’Agenzia regionale per la casa Arca, che i funzionari dell’Arpa si sarebbero immediatamente attivati, comunicando ufficialmente che verranno condotte indagini e approfondimenti per fare chiarezza su un caso decisamente allarmante.

Che la causa si nasconda tra le mura del condominio o sotto quella collina a pochi passi da Via Archimede, chi è rimasto vuole delle risposte certe e vorrebbe essere rassicurato sui rischi corsi nell’abitare in un edificio dove sono già morte 18 persone e tutte con diagnosi terribili: tumore al colon retto, allo stomaco, tumore di Hodgkin, prolattinoma all’ipofisi.