Questa mattina, mercoledì 30 novembre 2016, Papa Francesco ha accolto come di consueto fedeli e pellegrini nell'Aula Paolo VI in Vaticano per l'Udienza Generale, dove erano presenti almeno seimila persone.

Con questa catechesi si conclude il ciclo che è stato dedicato alla Misericordia, ma il pontefice ha ammonito che se le catechesi hanno una fine, la misericordia deve continuare.

Oggi ha parlato dell'ultima opera di Misericordia che chiede di pregare per i vivi e per i defunti.

L'episodio dell'imprenditore

Parlando della preghiera, Papa Francesco ha raccontato di una persona incontrata ieri mentre celebrava messa, un imprenditore fallito che doveva chiudere la sua fabbrica perché non riusciva a continuare.

Piangendo l'uomo ha però confessato che non se la sentiva di abbandonare cinquanta famiglie, prendersi i suoi soldi, andarsene e continuare a vivere, non sarebbe più riuscito a stare in pace con la sua coscienza.

Un bravo cristiano prega col cuore e con i fatti, a volte anche con le lacrime in situazioni difficili.

Preghiera per i defunti e per chi è in vita

Si deve pregare per il prossimo, per chi è ancora in vita e per chi è morto, perché la preghiera è un tangibile segno di riconoscenza per quanto è stato fatto per noi, per la testimonianza che ci è stata lasciata e per il bene che hanno fatto.

La Chiesa prega per i defunti in modo particolare durante la santa messa, con la speranza che i nostri cari siano con Lui in paradiso, per un mistero che non comprendiamo ma che, come cristiani, sappiamo essere vero in quanto Gesù ce lo ha promesso.

Morti da seppellire in zone di guerra

Come ultima opera di misericordia corporale, il Pontefice invita ad occuparsi dei morti nelle zone di guerra, così numerosi in questi anni.

Tante guerre nel mondo provocano vittime anche innocenti e ogni giorno c'è chi rischia la vita per dare sepoltura alle vittime di guerra.

L'ultimo appello in conclusione delle catechesi sulla misericordia è stato l'invito ad avere sempre una preghiera gli uni per gli altri affinché le opere di misericordia diventino uno stile di vita.

Disastro aereo e AIDS

Terminata l'Udienza Generale, al momento dei saluti, Papa Francesco ha avuto un pensiero e una preghiera per la tragedia dell'aereo in cui è perita l'intera squadra brasiliana di calcio del Chapecoense, così simile alla tragedia del '49 del Grande Torino, invitando a pregare per le famiglie.

Terminata l'udienza il papa ha ricordato l'appuntamento di domani primo dicembre con la Giornata Mondiale contro l'AIDS, facendo appello affinché tutti adottino comportamenti responsabili per prevenire un'ulteriore diffusione di questa malattia.