Nonostante l'inclemenza del tempo a causa di una pioggia battente, Reggio Calabria ha comunque fatto sentire la sua voce alla manifestazione di questa mattina contro la chiusura del "Tito Minniti", organizzata dal Comitato "Pro Aeroporto". A piazza Duomo erano circa 300 i reggini che si sono ritrovati per il successivo corteo che li ha portati alla vicina piazza Italia al grido di "L'Area dello Stretto deve volare", ovvero il principale slogan dell'iniziativa, chiedendo un impegno concreto alla politica cittadina e regionale al fine di salvare e rilanciare lo scalo.

Uniti contro la chiusura dello scalo

"La vita e la valorizzazione del nostro aeroporto - ha affermato il Comitato - sta a cuore a tutti noi. In questo momento, con la nostra presenza, possiamo salvarlo e gettare le basi affinché divenga un aeroporto internazionale, così come è corretto per una città posta al centro del Mediterraneo. La metropoli dello Stretto (Reggio e Messina) vuole esprimere, con la propria volontà, di avere un’infrastruttura potenziata, funzionante e capace di farci finalmente uscire dall’isolamento geografico". Un messaggio chiaro che, adesso, sta alla classe dirigente coglierlo e rilanciare gli sforzi per non perdere un'importante risorsa infrastrutturale del territorio a rischio default dopo il fallimento della Sogas (la società di gestione) e l'intenzione di disimpegno da parte dell'Alitalia.

Dicembre sarà il mese cruciale

Durante la manifestazione, inoltre, sono state ribadite le due richieste fondamentali del Comitato: la convocazione a Reggio del tavolo interistituzionale annunciato il 2 novembre scorso dal Ministero per rivedere il sistema aeroportuale calabrese e la partecipazione allo stesso incontro di una delegazione di cittadini.

Sulle sorti dell'aeroporto reggino sarà decisivo il mese di dicembre in quanto, al momento, l'Enac ha avviato un bando per affidare la struttura ad un nuovo sodalizio a cui si sono presentate finora due società.

L'impegno delle istituzioni locali

Sulla vicenda sono anche intervenuti il sindaco di Reggio Giuseppe Falcomatà e il presidente della Regione Calabria Mario Oliverio, entrambi assenti alla manifestazione.

In una nota hanno sottolineato di "aver lavorato all'insegna del dialogo e della collaborazione istituzionale con l'obiettivo di scongiurare l'ipotesi di chiusura ed al contempo predisporre un piano, in sinergia con le massime istituzioni nazionali, per rilanciare lo scalo reggino. È un percorso che intendiamo perseguire con forza - hanno ribadito - a partire dalle prossime importanti scadenze che attendono l'infrastruttura aeroportuale. Purtroppo abbiamo trovato una società decotta, che non a caso il Tribunale aveva dichiarato fallita. In questi mesi abbiamo lavorato per la bonifica e la riorganizzazione di Sogas, chiedendo il varo di un piano industriale per il rilancio dell'aeroporto, al fine di evitare ulteriori sprechi di risorse pubbliche.

Ed al contempo abbiamo chiesto che venisse avviata un'azione di responsabilità ne i confronti di chi in questi anni ha prodotto lo sfacelo che ci siamo trovati di fronte". A questo punto, quindi, inizia il conto alla rovescia per una Reggio che rimane con il fiato sospeso.