Una ventenne di Rimini sarebbe stata picchiata dai genitori perché bisex. Secondo le prime informazioni, il padre e la madre della ragazza sarebbero andati su tutte le furie quando l'hanno vista parlare in modo 'intimo' con un'altra ragazza. La ventenne è finita in ospedale e i medici hanno subito segnalato l'episodio alla Procura. Sembra proprio che in Emilia Romagna viva un'altra coppia di genitori che non accetta la sessualità di un figlio.

Genitori denunciati per maltrattamenti e lesioni

Una 43enne e un 49enne di Rimini sono stati denunciati per maltrattamenti e lesioni sulla figlia, apertamente bisessuale.

I medici hanno riferito che la giovane è scoppiata a piangere, dopo essere arrivata in ospedale, dicendo che il padre e la madre non riescono ad accettare il suo orientamento sessuale. La Procura sta svolgendo le indagini da un po' di tempo e, attualmente, cerca di verificare l'attendibilità della ventenne. La ragazza ha detto di essere stata presa a calci e pugni dai suoi mentre parlava in maniera 'intima' con una sua amica. Dopo il pestaggio, i 2 genitori si sarebbero rivolti alla figlia con frasi del tipo 'sei malata' o 'non sei normale'.

La ventenne sarebbe stata minacciata di morte

La presunta vittima del pestaggio dovuto all'orientamento sessuale ha rivelato che i suoi genitori sarebbero arrivati anche a minacciarla di morte.

Una storia drammatica di intolleranza e mancanza di libertà tra le mura domestiche. Sarà compito della Procura verificare se i fatti raccontati dalla ragazza bisex corrispondano al vero. La vicenda ricorda quella accaduta lo scorso settembre nei pressi di quella che è stata ribattezzata 'Gay Street', a Roma. Una 21enne lesbica è stata offesa e umiliata davanti a tutti dai genitori e dalla zia.

Questi, inoltre, hanno picchiato la compagna 27enne. L'inquietante episodio balzò subito agli onori della cronaca e venne denunziato dalla pagina Fb del Gay Village.

La follia omofoba è presente ovunque, purtroppo, a Roma come a Milano, a Rimini come a Palermo. E' questo il motivo per cui una famosa paladina dei diritti Lgbtqi, Imma Battaglia, reclama una legge sull'omofobia.