Ad più di una settimana dal Terremotola paura per quanto riguarda le catastrofi geologiche è ancora molto alta. Sono in molti gli italianiche temono disastrose eruzioni vulcaniche e la creazione sul già devastatosuolo di Norcia di piccoli vulcani che eruttano fango, non ha rassicurato molto gli animi della gente. I geologi, però, sono preoccupati non tanto per i vulcani situati sopra il livello del mare, ma per il Marsili, il gigante sommerso di cui ultimamente si è tanto parlato. A questo proposito, infatti, il Prof. Franco Ortolani, docente della Federico II di Napoli, ha spiegato in un'intervista pubblicata presso il quotidianoLa città,quali sono i reali rischi che corriamo.

Lo stato di salute dei vulcani italiani

A poco più di una settimana dal sisma sono stati pubblicati i bollettini sullo stato dei vulcani dall'INGV (Istituto Nazionale di Geologia e Vulcanologia) che non riportano dati particolarmente allarmanti. Nei Campi Flegrei si sono manifestati in questi sette giorni solo 8 terremotidi bassa magnitudo e non si sono verificate deformazioni del suolo significative. La maggior parte degli eventi sismici che hanno coinvolto il vulcano si sono verificati il 30/10 dalle 6:52 alle 7:04. Anche fra l'Etna e il terremoto non sembra esserci alcuna relazione, poiché i parametri non sono variati minimamente. Lo Stromboli invece continua ad eruttare, ma è tenuto costantemente sotto controllo.

Anche il Vesuvio, a detta della direttrice dell'Osservatorio Vesuviano non desta alcuna preoccupazione. Gli altri vulcani, invece, dormono tranquilli, ma tutti gli sguardi sono puntati sul Marsili.

Marsili: pericolo tsunami

Il Prof. Ortolani ha specificato che il reale pericolo del Marsili non sia un'eruzione in sé e per sé, ma i fenomeni che potrebbe causare.

Il vulcano sommerso avendo una conformazione fisica particolare, potrebbe per i terremoti causati da una sua eventuale esplosione, perdere consistenti parti di roccia, che andrebbero a rotolare sui suoi fianchi. Il massiccio movimento d'acqua causerebbe uno tzunami, la famosa onda anomala, che andrebbe ad investire la maggior parte delle coste dell'Italia.