Uber, linea di trasporto privato nata negli USA, precisamente nella città di San Francisco, ha visto moltiplicare la sua popolarità tanto che si è espansa a livello mondiale. Puntualità, ottimo servizio ed equilibrato rapporto qualità prezzo. Un fiore all'occhiello dei trasporti? Lo sarebbe se non fosse per l'accusa pesante e infamante che è stata rivolta all'azienda negli Usa da diversi enti, che hanno analizzato un campione molto elevato di dati raccolti consultando la memoria della App per telefoni mobili, messa a disposizione dalla stessa Uber.

A quanto pare le persone di colore subiscono una pesante discriminazione, infatti sono costretti ad aspettare molto più tempo l'arrivo del mezzo rispetto alle altre persone, oppure addirittura vedersi cancellata direttamente la prenotazione.

I dati dalla App di Uber

Gli studi sono stati condotti dal Washington Post e comunicati dal National Bureau, in seguito confermati sia dall'Università di Washington che dal Massachusetts Institute of Technology. In pratica i tempi di attesa per una persona di colore superano del 30 percento le casistiche generali, e la cancellazione di una corsa che in media è rappresentata da una percentuale del 4,9 per cento, nel caso di clientela di colore si attesta oltre il 10 percento.

Un fatto assurdo e incredibile, che purtroppo non è solo una chiacchiera, ma si tratta di percentuali basate su calcoli reali. La società non ha fatto attendere molto prima di dare risposta a quanto emerso sulle accuse di discriminazione.

"E' contro lo spirito della nostra azienda", dichiarano i vertici Uber

Dalla Uber i vertici della società sono intervenuti per prendere una posizione in merito, e il Corriere della Sera ha riportato le dichiarazioni fatte.

"La discriminazione non ha spazio nella società, e non lo deve avere nemmeno in Uber". Rachel Holt, responsabile della società per la rete del Nordamerica, ha dichiarato che la loro società da sempre opera per eliminare le ineguaglianze sociali, e poi chiude con una riflessione: "Certo, studi come questi sono utili per capire che cosa possiamo fare per migliorare il servizio".

Non è chiaro in quale modo però. Una delle proposte che pare sia al vaglio della Uber, sarebbe quella di non visualizzare sulla App il cognome del cliente, in modo da non dare adito all'autista di capire se il cliente possa essere un nero. I commenti di molte organizzazioni che si occupano della lotta alla discriminazione razziale hanno risposto che oltre ad essere una scelta ipocrita e sconcertante, che non mostra affatto la volontà e l'impegno a togliere le inuguaglianze combattendo chi le alimenta, potrebbe anche portare a diversi inconvenienti tecnici in fase di prenotazione.