È il giugno scorso quando sul web circolano le tremende immagini delle sevizie e dell’uccisione del cane Angelo. Quattro mesi dopo, con un video pubblicato su “Facebook”, si viene a conoscenza di un episodio analogo: la vittima in questo caso è la cagnolina Pilù. Angelo sarebbe stato torturato ed impiccato da quattro ragazzi incensurati a Sangineto, in provincia di Cosenza, Pilù sarebbe stata maltrattata da un 27enne a Pescia, non lontano da Pistoia. Tutti e cinque gli aguzzini sono stati denunciati dai carabinieri per uccisione di animali ma da più parti stanno giungendo in questi giorni le proteste di associazioni e comitati che chiedono giustizia e pene più appropriate per i responsabili.

Così, la trasmissione televisiva “Le Iene”, con la giornalista Giovanna Nina Palmieri, ha lanciato una petizione disponibile su “change.org”. La petizione, che ha già raccolto oltre trecentoquarantamila firme, è indirizzata al premier Matteo Renzi per modificare l’attuale normativa.

'Sentimento per gli animali': l’attuale legge è inadeguata?

La modifica chiesta dalla petizione de “Le Iene” riguarderebbe il titolo IX del codice di procedura penale, attualmente rubricato come “Dei delitti contro il sentimento per gli animali”, che andrebbe riscritto come “Dei delitti contro gli animali”. L’obiettivo è quello di prevenire e reprimere episodi di crudeltà contro gli animali prevedendo leggi che puniscano la pubblicazione sul web di video terribili come quelli che hanno riguardato i poveri Angelo e Pilù e l’introduzione nel pacchetto sicurezza 2016.

La normativa è stata presa in considerazione dal legislatore già nel 2004 con un titolo autonomo e nel 2010 con l’inasprimento delle pene previste con un massimo di ventiquattro mesi di reclusione per l’uccisione di un animale. Eppure i recenti fatti di cronaca dimostrerebbero l’inadeguatezza dell’assetto legislativo del nostro Paese.

Chi compie tali atti di crudeltà è socialmente pericoloso

I casi di Angelo e di Pilù, insomma, rappresenterebbero dei chiari campanelli d’allarme che le istituzioni non dovrebbero sottovalutare. La petizione chiede di vedere scritto in una legge che gli animali sono “autonomi esseri viventi, dotati di sensibilità psicofisica, e capaci di reagire agli stimoli del dolore”, e non che sia tutelato solo il sentimento nei loro confronti.

“Ci chiediamo inoltre – si legge nella petizione – se per le persone che compiono tali crudeltà e che molti studi reputano anche socialmente pericolose non possano essere previste nuove modalità di esecuzione della pena che abbiano finalità rieducative e risocializzanti”. La petizione di Giovanna Nina Palmieri de “Le Iene” punta ad ottenere cinquecentomila firme.