Oggi il sindaco di Torino Chiara Appendino del Movimento cinque stelle, ha annunciato la decisione di abbandonare il tavolo di discussione dell'Osservatorio sulla Torino-Lione da parte del capoluogo piemontese. Nell'Osservatorio Tav sono riuniti, sin dal 2006, tutti i soggetti interessati dalla realizzazione del tratto dell'autostrada ferroviaria europea Torino-Lione, per poter essere informati e soprattutto discutere e pianificare nel migliore dei modi ogni tipo di intervento riguardo i cantieri.

Il sindaco di Torino sostiene che non si tratta di una mossa politica o ideologica, ma dettata dalla sua coscienza in rispetto alle motivazioni di carattere economico ed ambientale legate alla grande opera ferroviaria transeuropea che è inutile e non prioritaria.

L'uscita di Torino dall'Osservatorio non è ancora definitiva, ma è scritta in una mozione depositata dal gruppo consiliare del M5S che sarà discusso dal prossimo consiglio comunale e approvato visto che i grillini hanno la maggioranza. Questa presa di posizione del sindaco del comune più rappresentativo della Città Metropolitana di Torino, non piace a diversi suoi colleghi della cintura che si sono invece sempre prodigati per gestire al meglio quella che viene da loro considerata un'opportunità di miglioramento del territorio e non il contrario.

Orbassano e lo scalo ferroviario

Nel territorio di Orbassano c'è il Sito, uno dei grandi nodi ferroviari piemontesi, direttamente interessato dalla linea Torino-Lione e da tutte le grandi opere che derivano direttamente da questo progetto europeo.

Negli anni nonostante il tunnel ferroviario esistente sia oramai obsoleto, pericoloso, e antieconomico il traffico su rotaia, indispensabile per avere un trasporto che sia sostenibile negli anni futuri, ha mantenuto una notevole efficienza, permettendo al Sito di smistare un numero altissimo di merci in transito, questo nonostante il tunnel storico del Frejus sia oramai snobbato da molti treni per la difficoltà data dalle pendenze ed il costo dell'utilizzo rispetto all'uso di tratte più lunghe o al trasporto su gomma.

Detto questo, la Torino-Lione è "una infrastruttura avviata e che si sta realizzando, nessuna mozione la potrà interrompere, quello che otterrà l'Appendino sarà eventualmente di non poter esprimere l'opinione di Torino direttamente al tavolo dell'Osservatorio", dice Stefano Esposito del Pd.

Segnale politico, atto dovuto o gesto dettato dalla coscienza?

Nonostante le affermazioni di Appendino che la mozione presentata non sia stata fatta su pressioni degli alleati o del suo partito, ma invece dettata dalla sua coscienza, la consigliera Viviana Ferrero ha spiegato invece che l’uscita dall’Osservatorio era un atto dovuto, per dare voce al nostro “no”, come promesso in campagna elettorale e dire “no” alla devastazione della valle. Sicuramente però il pressing delle varie associazioni ambientaliste, come Pro Natura per fare un esempio, ha avuto la sua importanza, viste anche le minacce di ripercussioni elettorali nel caso in cui la giunta torinese, come le altre amministrazioni grilline, avessero fatto dei passi indietro rispetto alla Torino-Lione.