L'epicentro del sisma è stato a 45 chilometri di distanza da Puerto Quellon, nel sud del Cile, l'ipocentro invece è stato individuato ad una profondità di 33 km. Ingenti i danni. Le immagini della rete 24horas mostrano importanti cedimenti e crolli delle infrastrutture del luogo colpito: si possono osservare strade aperte da profonde fenditure e porzioni di asfalto gravemente spaccate ed oltremodo pericolose per la viabilità.

Disastro indolore

Un violentissimo Terremoto di magnitudo 7.7 (così il centro sismologico cileno si esprime in merito) si è registrato intorno alle 11,22 locali da una profondità di 15 chilometri.

A comunicarlo è l'Istituto geofisico americano Usgs. Le autorità cilene hanno già diramato una precauzionale allerta tsunami, poiché sono possibili onde marine in un raggio di mille chilometri a partire proprio dall'epicentro del sisma. Il ministero degli Interni cileno ha però precisato che tali onde potranno esser alte e violente e/o basse ed innocue. Le autorità hanno, inoltre, disposto l'evacuazione delle zone di Los Lagos e di Dona Sebastian. In misura precauzionale il provvedimento riguarda anche le regioni di Biobio, Araucania e Los Rios con più di quattromila persone allontanate dalla propria abitazione. Al momento, fortunatamente, non risulta esserci alcun ferito. L'Usgs informa anche di un'altra scossa di terremoto di 5,4 gradi della scala richter avvenuta 21 minuti, ma molto più a nord, a più di 1.480 chilometri da Santiago del Cile.

Il direttore del Ministerio del Interior y Seguridad Pùblica, Alejandro Verges, ha spiegato che l'arco di tempo che intercorre tra la formazione di un'onda anomala ed un eventuale impatto sulla costa della è di circa un'ora, pertanto si avrebbe tutto il tempo per abbandonare il sito minacciato.

Il Cile è uno degli stati del mondo a più alta sismicità ed quindi spesso teatro di fenomeni geofisici simili

Il 16 settembre scorso, un terremoto di 8,3 gradi della scala Richter ed uno tsunami si abbatterono sul nord del Paese, le vittime furono solo quindici. Nel 2010, un altro violentissimo sisma distrusse un'intera città uccidendo oltre 500 abitanti.

Ma il terremoto più violento mai verificatosi in Sud America, avvenne il 22 maggio del 1960 a Valdidivia: 9,5 gradi della scala Richter e solo "grazie" al fatto che colpì un’area poco popolata, causò circa tremila morti.