Quello dei matrimoni precoci non è un problema che colpisce solo i paesi arabi. Secondo l’ultimo rapporto di Save the Children ogni anno 15 milioni di giovani donne si sposano prima di aver compiuto 18 anni. Nei paesi in via di sviluppo una su tre si sposa prima dei 18, mentre una su nove, prima dei 16 anni. Il matrimonio precoce non è solo una violazioni dei diritti fondamentali di ragazzine minorenni, che restano senza futuro e private della possibilità di istruirsi e formarsi, ma innesca anche un grave ciclo di conseguenze. Aumenta, ad esempio, il rischio di contrarre infezioni trasmesse sessualmente, compresa l’HIV.

Il pericolo di complicazioni durante il parto è altissimo, perché il loro fisico di bambine non è pronto a sopportare una gravidanza; la mortalità materna è la seconda causa di morte al livello globale per le ragazze tra i 15 e i 19 anni. La maggior parte di loro inoltre ha ricevuto una scarsa educazione, e in conseguenza del matrimonio, molto spesso abbandonano la scuola, o non gli viene permesso di proseguire negli studi. Questo genera un atteggiamento di rassegnazione nei confronti della vita: le giovani spose non si sentono abbastanza forti per riuscire a cavarsela da sole, sono vulnerabili e per questo, sottoposte maggiormente al rischio di abusi e violenze da parte degli stessi mariti.

Spose bambine: i numeri nel mondo

Nella Repubblica Dominicana il 37% delle donne di età compresa fra i 20 e i 24 anni si sposa prima del diciottesimo compleanno. Nella maggior parte dei paesi dove il fenomeno più tocca livelli allarmanti sono le ragazze in ristrettezze economiche a rischiare un matrimonio precoce. In Nigeria il 40% delle ragazze provenienti da famiglie povere si sposa entro il quindicesimo anno di età, rispetto al 3% delle loro coetanee ricche.

Uno dei paesi con il più alto tasso di matrimoni precoci è l’Etiopia, dove più della metà delle bambine che abitano nelle regioni di Amhara, Benishangul-Gumuz e Afar si sposano prima dei 18 anni; Ma in generale il rapporto di Save the Children rileva che gli stati, dove il numero delle giovani spose è più alto, sono da considerarsi instabili, fragili, e ad alto rischio di disastri naturali.