Anis Amri, responsabile della strage di Berlino di qualche giorno fa, era già noto non solo alle forze dell'ordine italiane, ma anche a quelle tedesche. Le ultime notizie sul suo conto dicono che in data 10 maggio 2016 l'antiterrorismo tedesco aveva prontamente avvertito il nostro Paese segnalando Amri come un "soggetto pericoloso". L'allarme era accompagnato da un'attenta richiesta: se riuscite a fermarlo per un controllo, bloccate quell'uomo. E' quanto viene confermato dalla televisione Wdr, che parla quindi dell'autore dell'attentato come di un uomo che era stato già inserito all'interno di una lista di potenziali pericoli.

Dopo la strage di Berlino Amri ha girato l'Europa

Resta ancora da capire come abbia fatto Amri a muoversi in totale libertà per mezza Europa nel disperato tentativo di far perdere le sue tracce. Dopo la strage il tunisino, tra le tante tappe, si sarebbe fermato anche in Olanda: a confermarlo sarebbe una tessera sim olandese nuova che si trovava nel suo zainetto. Secondo quanto è stato riportato da "La Repubblica", si tratterebbe di una scheda che veniva distribuita solo tra il 20 e il 22 dicembre nella maggior parte dei centri commerciali di Breda, Zwolle e Nijmegen. Da qui avrebbe poi deciso di spostarsi con un treno ad alta velocità fino a Lione e poi a Chamberry, in Alta Savoia. L'arrivo in Italia è stato registrato a Bardonecchia, nel torinese: il 23 di dicembre, attorno all'una di notte, era nella stazione di Milano Centrale e dopo appena due ore invece si trovava già nella stazione ferroviaria di Sesto San Giovanni.

L'autore della strage di Berlino tra Tunisia, Germania, Francia e Italia

Sono quindi diversi i Paesi coinvolti nella fuga del 24enne: dalla Tunisia alla Germania, dalla Francia all'Italia dove ha poi concluso il suo viaggio in seguito a uno scontro a fuoco con la Polizia a Sesto San Giovanni. Sembra che sia arrivato da solo, ma è certo che non è mai stato un lupo solitario e aveva importanti agganci con diversi estremisti, come Abu Walaa e Boban Simeonovic, un serbo-tedesco di Dortmund che avrebbe dovuto fare da guida ad Amri nella radicalizzazione, curando la sua preparazione fisica in Siria.