Si chiama cascina rossago ed era una cascina abbandonata sulle colline di Pavia. Parlo al passato, con “era”, perché oggi grazie ad alcune famiglie e all’appoggio della Regione Lombardia (con delibera VII/16780 del 19 Marzo 2004), questo terreno una volta incolto e quasi scollegato dal resto del mondo, è diventato un luogo di speranza per costruire un futuro più luminoso a dei ragazzi autistici.

Il lavoro di cinque famiglie per supportare l’autismo

A rimboccarsi le maniche, appunto, sono state cinque famiglie che hanno trasformato questo casale attrezzandolo alle esigenze e alle necessità dei loro figli, tutti ragazzi con disturbo dello spettro autistico.

Una vera e propria rivoluzione che ha portato in questo posto lo svolgimento di percorsi individuali per stimolare l'autonomia e l'indipendenza attraverso varie attività sia a livello quotidiano, sia a livello creativo, tutte quante portate avanti grazie a numerosi specialisti.

La struttura residenziale della 'farm community'

Cascina Rossago è una struttura residenziale con ben tre unità abitative che possono ospitare otto persone ciascuna, senza contare i vari laboratori per i percorsi individuali. Ci sono poi stalle e fabbricati agricoli, ma anche uffici o zone di servizio. Una vera e propria comunità insomma, dove si passa dall’imparare ad allevare gli animali, fare attività di falegnameria oppure coltivare la terra, fino ad attività più creative e meno “fisiche”, per sviluppare la manualità tirando fuori le proprie emozioni, come ad esempio la pittura.

Una forma di 'dopo di noi'

Senza dubbio gli ospiti di Cascina Rossago (ad oggi completamente piena) possono condividere coi loro familiari questa esperienza e le relative attività, senza separarsi completamente dagli affetti, ma è comunque un percorso “a tappe”, graduale, di crescita da entrambe le parti, sia quella del ragazzo sia quella dei propri genitori, incamminandosi insieme verso una vita più indipendente possibile in prospettiva anche dell’inevitabile “Dopo di noi”.