Il numero delle persone estratte vive dalle macerie dell'Hotel rigopiano, a Farindola sul Gran Sasso, è salito da sei ad otto. I soccorritori hanno trovato vivi tre uomini, tre donne e due bambini. La buona notizia arriva a 42 ore dalla valanga che mercoledì ha raso al suolo quello che prima era uno splendido resort. Alle 11:00 di stamattina 20 gennaio, dopo un’altra notte di ricerche, finalmente i soccorritori riescono a portare in salvo le 8 persone. Le condizioni di salute sarebbero buone.

Le dichiarazioni dei soccorritori

I soccorritori hanno parlato più volte con i superstiti, che in attesa dei soccorsi si sono riparati sotto un solaio nella zona della cucina.

Le persone ritrovate sono state portate in elicottero all'ospedale di Pescara. Probabilmente oltre ad aver acceso un fuoco avevano con sé anche del cibo, commenta il soccorritore della Guardia di Finanza Marco Bini. E continua “Mentre noi stavamo scavando il varco, loro ci sentivano. La speranza è ora di trovare altre persone vive, anche se non abbiamo avuto segnali o sentito rumori.Inoltre è stata allestita una sala di accoglienza per i dispersi all'ospedale di Penne, con la presenza di un gruppo di psicologi esperti in emergenze. “Gli eventuali superstiti al disastro potrebbero resistere in assenza di traumi gravi anche 4-5 giorni, di più se hanno accesso a liquidi da bere” dice Mario Balzanelli, presidente della Società Sistema.

“Ciò è possibile - continua - perché in queste situazioni si creano delle compartimentazioni d’aria che consentono comunque di respirare”.

Le polemiche sui soccorsi e la solidarietà dell'Unione europea

Intanto continuano le polemiche sui ritardi nella macchina dei soccorsi partita con oltre due ore di ritardo. Il viceministro dell'Interno Filippo Bubbico ha detto di non avere abbastanza elementi per giudicare e che non è questa la priorità in questo momento.“C'è tempo per appurare come sono andate realmente le cose.In questo momento dobbiamo preoccuparci dei soccorsi” ha concluso il viceministro, parlando a RaiNews 24.

Il presidente della Commissione Europea, Jean Claude Junker, ha espresso la propria solidarietà tramite il portavoce Margaritis Schinas affermando di lodare i primi soccorritori e ribadendo di essere pronto a mobilitare tutti gli strumenti a disposizione per alleviare l'impatto di questo disastro.