La Lega Nord pretende che il burqa sia vietato nei luoghi pubblici, proprio come avviene per i passamontagna e i caschi. Il tradizionale velo integrale che indossano le donne islamiche torna nuovamente a far discutere in Italia. Il consigliere regionale leghista Alberto Villanova vuole che niqab e burqa vengano vietati anche nel Belpaese. In Francia e in Belgio il velo integrale è già stato bandito dai luoghi pubblici: il Veneto, adesso, sta per presentare una proposta di legge per vietarlo anche in Italia.

In Italia manca una legge che vieta burqa e niqab nei luoghi pubblici

Il burqa sarà nuovamente oggetto di discussione nel Parlamento italiano. La Lega Nord ed altri partiti sono favorevoli al divieto del velo integrale nei luoghi pubblici. Il Pd e il M5S sono dubbiosi. I leghisti veneti vorrebbero che la legge n. 152 del 1975 fosse integrata con la dicitura 'burqa' e 'niqab'. Attualmente la normativa vieta 'il travisamento del volto senza giustificato motivo', nei luoghi pubblici, con caschi e passamontagna. Il progetto leghista prevede anche pene pesanti per chi obbliga le donne ad indossare abiti che nascondono il volto. In Italia, attualmente, non esiste una legge che proibisce alle donne di indossare burqa e niqab nei luoghi pubblici.

In qualche Comune sono state introdotte sanzioni amministrative: a Novara, ad esempio, una donna col burqa si è vista infliggere una multa di 500 euro perché era entrata in un ufficio postale.

La proposta veneta piace ai deputati del Carroccio

La proposta del Veneto piace a molti deputati. La leghista Barbara Saltamartini è favorevole poiché, secondo lei, il velo integrale è un simbolo di 'sottomissione' che ostacola la libertà del 'gentil sesso'.

La deputata del Carroccio sottolinea la necessità di un accordo tra Italia e le comunità islamiche sul riconoscimento della parità dei diritti tra uomo e donna. Condivide tale opinione anche la forzista Daniela Santanché, secondo cui la sua proposta è 'insabbiata' in Parlamento da circa 10 anni. Riferendosi al burqa, l'ex compagna di Alessandro Sallusti ha detto: 'Ho provato una volta a indossarlo ed è una prigione portatile'.