I recenti fatti di cronaca - l’arresto dei presunti killer di Jenny Cesarano e la ‘stesa’ al mercato della Maddalena vicino Forcella che è costato il ferimento di tre senegalesi e una bambina di 10 anni - rappresentano l’occasione per fare il punto sullo stato della spartizione del territorio di Napoli tra i diversi clan della camorra. Un magma di alleanze e violente faide in continuo movimento dentro Gomorra, difficile da inquadrare persino per gli uomini della Direzione Investigativa Antimafia (Dia) di Giuseppe Linares. Partiamo proprio dal centro della città, da quel rione Sanità dove, dopo l’arresto dei 4 presunti assassini del giovane Jenny, il padre Antonio Cesarano minaccia di fronte alle telecamere un giornalista del Tg3 troppo curioso rispetto al clima omertoso della zona.

“Finora siamo stati cortesi ma non fateci comportare male”, intima il signor Cesarano a Geo Nocchetti. Nel rione comanda il clan di camorra Esposito-Genidoni, il cui capo, Pierino Esposito, venne ucciso per ritorsione dai Lo Russo di Miano pochi giorni dopo la morte di Jenny.

A Forcella, invece, una faida che sembra infinita contrappone la cosiddetta ‘paranza dei bambini’ del clan Sibillo a quello storico dei Mazzarella. Dal vuoto di potere creato dall’arresto di alcuni ‘bambini’ sarebbe scaturita l’azione punitiva dei Mazzarella contro i senegalesi alla Maddalena. Restando nel centro di Napoli, i Quartieri Spagnoli sono dominio incontrastato di un cartello di famiglie tutte legate alla cosca Mariano.

Si tratta dei Ricci, Masiello, Esposito e Saltalamacchia. Loro stretti alleati sono gli Elia del Pallonetto.

Spostandoci verso la periferia, Scampia e Secondigliano restano sempre tra i mercati della droga a cielo aperto più grandi d’Europa. A contendersene il controllo ci sono i ‘girati’ del clan Vanella-Grassi (dal nome di una strada del quartiere) e il cartello formato dalle famiglie Abete, Abbinante e Notturno.

Ma, anche escludendo in questa sede i territori della provincia di Napoli e di Caserta, la città partenopea è totalmente ‘militarizzata’. A Pianura il clan Pesce-Marfella è ai ferri corti con la gang guidata da Salvatore Romano. Poggioreale è, invece, in pieno controllo dei Contini-Bosti.

A Giugliano un altro storico clan, quello dei Mallardo, è insidiato dalle mire espansionistiche dei Di Biase.

Nella zona di Ponticelli, divisa per sfere di influenza, a San Giovanni a Teduccio comandano i già citati Mazzarella, alleati con i Cuccaro-Aprea di Barra contro il clan D’Amico. Il rione Traiano, invece, è territorio di guerra tra gli ‘esperti’ Petrone-Puccinelli e l’emergente clan dei Lazzaro-Basile. A Soccavo, infine, si spara tra i Vigilia e i Sorianello.