Si tornerà in aula il 25 gennaio prossimo, davanti alla corte d'appello di Torino, per la nuova udienza del processo sulla morte di Elena Ceste avvenuta nel 2014. Unico imputato, già condannato in primo grado col rito abbreviato a 30 anni di carcere, il marito della donna, Michele Buoninconti, vigile del fuoco che risponde delle accuse di omicidio volontario e occultamento di cadavere. Nel corso della prossima udienza, il presidente della prima sezione della corte d'assise d'appello di Torino, Fabrizio Pasi, dovrà assumere una decisione sul rinnovo dell'istruttoria e dunque sull'eventuale disposizione di nuove perizie e acquisizione di nuova documentazione come richiesto oggi in aula dagli avvocati difensori dell'imputato Enrico Solari e Giuseppe Marazzita.

La famiglia di Elena si oppone a nuove perizie

I legali della famiglia Ceste, Carlo Tabbia e Deborah Abate Zaro, si sono "opposti alle richieste di rinnovo delle perizie - hanno detto i due avvocati ai cronisti a margine dell'udienza - ritenendolo inutili ai fini di una decisione. Ci siamo associati - hanno spiegato - a quello che ha detto il pubblico". "Michele Buoninconti è fiducioso - ha detto l'avvocato Marazzita secondo quanto riporta l'Agi - che venga riconosciuta la sua innocenza e, se possibile, questa speranza lo tiene su". "Mia figlia - ha replicato Franco Ceste, il padre di Elena - non ha fatto nulla da sola. Mi aspetto che il processo vada avanti - ha concluso il genitore della vittima - e che la giustizia faccia il suo corso".

Colpevoliste al palazzo di giustizia di Torino

"Siamo qui - ha detto Sandra Roselli, una signora di Alpignano presente fuori dall'aula del Palazzo di giustizia di Torino - perché convinte della colpevolezza di Buoninconti e vogliamo portare avanti per quel poco che possiamo - ha aggiunto - la nostra battaglia". La signora Rosselli, da sempre tra le colpevoliste, fece parte del comitato "Giustizia per Elena Ceste", ora disciolto.

Presente oggi davanti l'aula giudiziaria in cui ha preso il via il processo d'appello nei confronti di Buoninconti pure una signora torinese che, con l'aiuto dei carabinieri e di un'associazione animalista, ha rintracciato in un canile Gandalf, il cane di Elena Ceste, e lo ha preso con sé.