L’inchiesta Eye Pyramid della procura di Roma, che ieri ha portato all’arresto dei fratelli Occhionero, sta facendo tremare mezza Italia. Per conto di chi i due personaggi legati alla massoneria raccoglievano informazioni? E che uso è stato fatto dei dati raccolti di quasi 20mila persone, tra i quali moltissimi membri delle Istituzioni? Sono queste le domande che si pongono inquirenti, giornalisti, politici e semplici cittadini. E sono proprio le due domande, poste pubblicamente con un post su Facebook, dello scrittore Roberto Saviano, che rischiano di sollevare un polverone.

L’autore di Gomorra non solo si chiede se Matteo Renzi fosse al corrente di essere spiato, ma prova anche a collegare alla vicenda la tentata promozione (poi naufragata) di un anno fa dell’amico Marco Carrai a capo della cybersicurezza italiana. Ma non solo, perché Saviano attacca duramente il corsivista del quotidiano Il Tempo, Luigi Bisignani, il cui nome ricorre ciclicamente quando si parla di massoneria, fin dai tempi di Licio Gelli e della P2. Perché il ‘Bisi’ minacciò il neo papà Carrai? E per conto di chi?

Il post di Saviano

Saviano afferma come sia “fin troppo chiaro” che i gravissimi fatti che stanno emergendo con l’inchiesta Eye Pyramid rappresentino un grande “rischio” per il nostro paese.

La prima domanda scomoda la rivolge al più noto dei nomi degli “spiati” emersi finora, l’ex premier Renzi, chiedendosi se “fosse al corrente” di aver subito un furto di identità virtuale. Il dubbio è venuto allo scrittore perché “esattamente un anno fa si preoccupò di proporre a capo della cybersicurezza nazionale il suo fedelissimo Marco Carrai”.

Circostanza che lo induce a sospettare che qualcosa non andasse. Ulteriore dimostrazione di uno scontro interno agli 007, a suo modo di vedere, fu la successiva “minaccia in pieno stile mafioso” che, quello che lui definisce il “faccendiere borderline del sottobosco berlusconiano” Luigi Bisignani, pronunciò dalle colonne del quotidiano romano, tra la distrazione e l’indifferenza generali.

“Ora che da pochi mesi (Carrai ndr) ha tra le braccia la sua bimba, Florence, chi glielo fa fare di mettersi in un 'affaire' del quale sa poco quando invece ha dimostrato di essere un imprenditore di successo”. Queste le parole testuali vergate da Bisignani che Saviano riporta fedelmente e che, forse non a torto, considera minacciose. Lo scrittore ricorda, poi, che lo stesso Bisignani proprio oggi è tornato a scrivere sul Tempo per dichiararsi estraneo all’inchiesta Pyramid Eye e che, secondo lui, si tratterebbe di un affare messo in piedi da un “apparato internazionale ben attrezzato”.