La 26enne Arianna Drago vive a Cesano Boscone ed è esperta di informatica. Recentemente la ragazza ha creato la community 'Old Souls' ('Anime Antiche'), denunciando i gruppi chiusi di stupro virtuale su Facebook. La giovane, come risposta, ha ricevuto l'oscuramento della sua pagina Fb. Per quale motivo? Adesso Arianna pensa che dietro al popolare social in blu non ci siano persone ma un freddo algoritmo. La sicurezza su Facebook, insomma, non sarebbe garantita da esperti in carne ed ossa ma da un automa.

Gruppi di stupro virtuale denunciati da Arianna lo scorso 12 gennaio

La Drago aveva segnalato, lo scorso 12 gennaio, molti gruppi chiusi in cui venivano pubblicate immagini ritraenti ragazze, corredate da commenti orribili, che incitavano allo stupro. Gruppi osceni che, secondo la 26enne di Cesano Boscone, dovrebbero essere chiusi immediatamente. Invece, Facebook ha provveduto a sospendere per 24 ore il profilo social di Arianna. Questa, tuttavia, ha ottenuto il sostegno di molte persone, tra cui la presidente della Camera Laura Boldrini. La ragazza lombarda non si definisce una vittima ma reputa che, davanti ad episodi del genere, non bisogna restare in silenzio. Lei è stata 'emarginata' da Facebook per una giornata dopo aver segnalato gruppi osceni di stupro virtuale.

Perché? Non si sa. L'importante, comunque, è che la denuncia della Drago abbia avuto un grosso impatto mediatico. Il silenzio è altamente deleterio in questi casi.

Un fenomeno orribile proveniente dall'estero

I gruppi chiusi di stupro virtuale, a quanto pare, stanno proliferando anche in Italia. Il turpe fenomeno ha purtroppo intaccato anche il Belpaese.

In tali gruppi vengono pubblicate tantissime foto di donne normali. I commenti a tali scatti sono a dir poco osceni. Mentre le istituzioni e moltissime associazioni si battono per reprimere la violenza contro le donne, 'esplode' lo 'stupro virtuale'. Nei gruppi simili a quelli segnalati dalla giovane Arianna si inneggia allo stupro e vengono indicate le modalità per violentare agevolmente le donne. Sembra che i commenti postati dagli iscritti a tali indecenti gruppi facciano veramente rabbrividire. Si teme che dallo 'stupro virtuale' a quello reale il passo sia piccolo.