Una mattanza degna dei più crudi film horror. Un'aria plumbea e irrespirabile di tristezza, miseria d'animo e apatia. Quali sono gli ingredienti di un delitto efferato come quello di Ferrara? Sicuramente la mancanza di empatia, una viscerale incapacità di amare senza avere indietro alcuna ricompensa. Una gioventù in cui spesso anche il voler bene ha un prezzo, compresa l'amicizia strumentale che può legare due giovani in unico, drammatico destino di morte esistenziale. La cornice del duplice omicidio di Ferrara è quasi completa. Gli inquirenti hanno acquisito ulteriori dettagli della vicenda, particolari inquietanti di una strage premeditata.

La ricompensa

"Devi uccidermi mamma e papà per mille euro, tu hai le palle per farlo". Un ordine dal tono perentorio, impartito da Riccardo Vincelli, figlio sedicenne della coppia massacrata a Pontelangorino, nel ferrarese, con il futile movente dei rimproveri per il suo pessimo rendimento scolastico. A recepire quell'ordine è il suo amico di sempre, Manuel, un'esistenza nel riflesso del suo coetaneo più "in". "Per Riccardo avrei fatto tutto", ha affermato il complice. Ha incassato 85 euro come acconto, i restanti mille di "fine mandato" li avrebbe ricevuti dal Vincelli solo a cose fatte. La strage sarebbe stata compiuta proprio da Manuel, nell'esecuzione materiale del diktat di quel suo amico senza più valori.

Una partita alla Playstation

I due coniugi sono stati uccisi in modo barbaro nel sonno. Il primo a morire sotto 3 fendenti micidiali è Salvatore Vincelli. Colpito alla testa senza permettergli nemmeno di capire cosa stesse accadendo. Stessa drammatica sorte per sua moglie, raggiunta da ben 6 colpi d'ascia. Il figlio, regista consapevole della loro orrenda fine, aspetta la conclusione del massacro in ul'altra stanza.

Dentro quella camera da letto, stando alle dichiarazioni dei due giovani, ci sono solo Salvatore, Nunzia e Manuel, il boia impavido che per amicizia sposa la follia di Riccardo. Dopo un primo tentativo di occultare i cadaveri in un luogo lontano dall'abitazione, forse mossi dalla paura di essere scoperti, hanno deciso di coprire le teste con dei sacchetti di plastica.

"Vincio" (come lo chiamano gli amici) non vuole vedere la faccia dei suoi genitori. Sono le 5 del mattino quando i due abbandonano l'appartamento per andare a casa di Manuel. Fumano, forse qualche spinello come dichiarano gli stessi compagni dei due, e si mettono comodamente a giocare alla Playstation.

La banalità del male, l'orribile fine di due genitori che sono morti per mano di quel figlio un po' troppo ribelle. L'inaspettata trasformazione in uno spietato calcolatore omicida, la solidale e diabolica presenza di un amico che crolla nell'inferno insieme a lui, per affetto o per soldi.